Strage di Quargnento: Vincenti ha confessato VIDEO
ALESSANDRIA - Giovanni Vincenti, proprietario del cascinale esploso a Quargnento, ha confessato dopo l'interrogatorio delle scorse ore.
A dare la notizia è Enrico Cieri, Procuratore della Repubblica, nel corso di una conferenza stampa da poco conclusa. Presente anche Michele Angelo Lorusso, comandante provinciale dei Carabinieri.
Nella ricostruzione sono emersi due errori commessi da Vincenti. Il primo: la prima bombola è esplosa a mezzanotte anziché all'1.30 come programmato. Il secondo: durante la perquisizone in casa, è stato trovato sopra al comò della camera da letto il bugiardino dei due timer che aveva acquistato. I timer erano quelli tipicamente utilizzati per le luci natalizie.
Indagata a piede libero anche la moglie, in quanto le telecamere hanno individuato una presenza femminile all'interno dell'auto in cui era stato ripreso Vincenti. Su di lei non sono presenti elementi così gravi come quelli riscontrati per il marito.
Ad agosto, nell'assicurazione sulla casa aveva aggiunto anche il premio relativo al fatto doloso commesso da terzi con massimale di un milione e mezzo di euro. Vincenti era fortemente indebitato con le banche.
Gli si contesta anche l'omicidio volontario plurimo, in quanto subito dopo il primo scoppio, un carabiniere che era sul posto, lo aveva chiamato al telefono per informarlo e Vincenti, nonostante sapesse che da lí a mezz’ora tutto sarebbe saltato per aria, non ha detto nulla, impedendo cosí che le squadre dei soccorsi potessero allontanarsi in tempo e dunque salvarsi. Ha dichiarato di non averlo fatto perché "ha perso la testa". Erano presenti anche altre 7 bombole aperte affinché le stanze si saturassero di gas.
Sul coinvolgimento del figlio, il procuratore ha detto "no comment", ma le indagini proseguono.
È stato inoltre riscontrato che per entrare all'interno della casa c'è stata una effrazione. Non sono stati i Vigili del fuoco, ma lo stesso Vincenti che ha utilizzato un flessibile per tagliare una parte di recinzione dietro la casa. Lo stesso flessibile gli era stato dato da un vicino di casa, che ha confermato il prestito dello strumento. Il flessibile è stato utilizzato per sviare le indagini e far pensare che il responsabile fosse un estraneo, in modo da far fruttare il premio assicurativo.