Casa delle Donne di Alessandria: "Siamo sotto sgombero, pronte a difenderla"

Casa delle Donne di Alessandria: "Siamo sotto sgombero, pronte a difenderla"
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DELLA CASA DELLE DONNE DI ALESSANDRIA

Fin dal 2018, quando l’ex asilo del Monserrato è stato riaperto alla città e trasformato nella Casa delle Donne, sapevamo che questo giorno sarebbe potuto arrivare.

Il mancato riconoscimento di questa esperienza politica e sociale unica nel suo genere da parte dell’amministrazione a guida Leghista della nostra città è stato una costante in questi anni.

Nei mesi precedenti all’occupazione, quando presentammo all’assessora alle Pari Opportunità Cinzia Lumiera le oltre 3000 firme per chiedere l’assegnazione di uno spazio, la risposta fu un muro di gomma. Così fu anche dopo la grande manifestazione con cui l’8 marzo chiedemmo, con tanto di elenco di posti potenzialmente utilizzabili, di aprire un tavolo di discussione per aprire la Casa.

Nonostante l’opposizione della giunta comunale, la Casa delle Donne esiste. Esiste perché la determinazione e il desiderio di tante donne e soggettività libere hanno permesso di andare oltre l’esistente e trasformare un sogno condiviso in realtà. In questi anni la Casa è cresciuta, gli spazi sono stati ristrutturati e rimessi in ordine, i progetti e le attività hanno preso vita e centinaia di persone hanno trovato tra queste mura accoglienza, sicurezza e sorellanza.

Oggi, a poche settimane dalle elezioni comunali, riceviamo la notizia della volontà di sgomberare la Casa delle Donne.

La fonte – che ci sentiamo di definire assolutamente attendibile e sicura – è interna al Comune di Alessandria e individua nelle giornate di lunedì 4 e martedì 5 aprile le date in cui lo sgombero sarà realizzato.

La coincidenza tra questa notizia e l’intensificarsi della campagna elettorale non sembra fortuita e il tentativo di utilizzare lo sgombero della casa come un “accalappia voti” all’interno del bacino elettorale più machista e sessista della Lega o come modo per compattare la destra appare evidente.

Siamo consapevoli e molto orgogliose di essere state in questi anni una spina nel fianco per bigotti, omofobi, misogini e sessisti di ogni sorta, e ribadiamo a Gianfranco Cuttica di Revigliasco che non gli permetteremo di fare la propria campagna elettorale (a giudicare dai manifesti in giro per la città, già abbastanza indegna) sulla nostra pelle.

La Casa delle Donne è un luogo in cui le donne e le soggettività LGBTQIA+ possono raccontarsi, confrontarsi, lottare in difesa dei diritti, propri e di tutt*.

È uno spazio politico e culturale che negli anni ha agito costruendo le battaglie in difesa della Legge n. 194/78 (contro la mozione Locci-Trifoglio prima, e contro la delibera regionale che apriva le porte dei consultori alle organizzazioni antiabortiste dopo), ma anche i laboratori dedicati ai più piccoli con uno sguardo all’educazione alle differenze, lo sportello sindacale di ADL cobas, attento alle tematiche di genere sui luoghi di lavoro, lo sportello “Non sei sola”, nato durante il lockdown per dare risposta e accogliere chi vuole fuggire da situazioni di violenza, precarietà, solitudine.

La Casa delle Donne è uno spazio di ragionamento, di solidarietà, di produzione di pensiero critico; è uno spazio che, mai come oggi, è assolutamente indispensabile per la nostra città.

Lo abbiamo letto sui volti di tutte le persone che in questi anni l’hanno attraversata, lo vediamo negli occhi delle giovani e dei giovani di Fridays For Future o del Coordinamento studentesco che si riuniscono nelle stesse mura che le istituzioni vorrebbero sigillare per condannarle, ancora una volta, al degrado e all’abbandono.

Per tutte queste ragioni, per ciò che quotidianamente facciamo e per ciò in cui crediamo, non ci siamo arrese quando ci è stata staccata l’acqua in piena pandemia e non ci arrenderemo adesso.

Da domenica 3 aprile alle 14 a martedì 5 aprile vi aspettiamo per tre giorni di dibattiti, interventi, performance artistiche, musica live, laboratori per bambin*, live painting, contro lo sgombero della Casa delle Donne!

Saranno 3 giorni di condivisione e incontri, ma saranno anche e soprattutto giorni di resistenza, durante i quali impediremo con tutta la nostra forza che lo sgombero venga effettuato. Opporremo i nostri corpi, meravigliosi e differenti, alla violenza delle forze dell’ordine, garantendo ad ognuna/o la possibilità di dare il proprio contributo alla difesa della Casa tutelando la propria sicurezza.

Chiediamo a tutt* coloro che credono in una città più giusta e più degna di venire a resistere insieme a noi. Allestiremo alcune delle stanze interne per fermarsi anche la notte, in modo da farci trovare pronte anche se la polizia dovesse presentarsi alle prime ore dell’alba, come spesso fa chi si vergogna di ciò che sta facendo…

E infine…un’ultima cosa. Vogliamo annunciare con anticipo che, qualora la Casa venisse sgomberata, sabato 9 Aprile un grande corteo nazionale sfilerà per le vie della città per andare a riprendersela, perché gli spazi femministi rendono le città luoghi più sicuri e liberi per tutte e tutti.

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