Pasqua e Pasquetta con la voglia di ricominciare, nonostante tutto
Numeri da pre pandemia per il resoconto di Pasqua e Pasquetta, con il mare, le città d’arte e la montagna prese d’assalto da quanti hanno esercitato la loro voglia di allontanarsi, almeno per due giorni, da problemi, venti di guerra, rincari di bollette e carburante e ristrettezze anti covid.
Anche in Piemonte e in Liguria, così come in tutta Italia, si sono finalmente rivisti gli stranieri, con presenze da record nei musei.
Quasi 19mila, ad esempio, quelli che hanno deciso di visitare il museo egizio di Torino, che ha sfiorato le 21mila presenze del 2019. Il giorno in cui l’Egizio ha registrato più visitatori è stato sabato con 5.246 persone, grazie anche a un’ottima affluenza alla mostra “Aida, figlia di due mondi”.
Secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quasi 3,1 milioni di famiglie italiane hanno preparato i bagagli per le festività, un dato comunque in calo rispetto al pre-pandemia. L’81% di chi è partito è rimasto in Italia.
Pienone in Liguria, con le spiagge perse d’assalto e complice il vento, c’è anche chi ha potuto praticare a sorpresa il proprio sport favorito. Qui siamo ad Arma di Taggia, in provincia di Imperia, dove nella mattinata di Pasqua sono stati molti i katesurfisti che sono scesi in mare con le proprie tavole e vele per regalare uno spettacolo del tutto inaspettato.
Il clima mite, ha poi favorito anche le pedalate in bicicletta, con un buon giro d’affari per i numerosi noleggiatori delle due ruote che di certo non mancano in quel pezzo di Liguria che ha trasformato le rotaie delle vecchie linee ferroviarie in piste ciclabili con tanto di vista mare.
Una festa vissuta comunque con l’occhio al portafoglio, che ha regalato solo brevi vacanze, evitando dispendiosi pranzi soprattutto al ristorante, dove i menu sono comunque stati studiati senza eccedere in spese eccessive, che, visti i tempi, sarebbero per lo più cadute nel vuoto.
E poi le code in autostrada, soprattutto quelle che collegano il mare con le grandi città, dove, nonostante lo smantellamento dei cantieri, a fatica sono riuscite a contenere il grande traffico.
Il tutto mentre a Roma si sono vissute giornate importanti, con il Papa che dal suo pulpito ha nuovamente invocato ad una pace che pare ben lontana dalle parole della chiesa e con 80mila giovani dai 12 ai 17 anni che si sono radunati nel primo grande pellegrinaggio del post pandemia. 100 quelli accompagnati dal vescovo di Alessandria, mons Guido Gallese, che hanno vissuto una giornata di forti emozioni, nonostante a pochi chilometri dalle nostre teste si continui a versare sangue non di resurrezione ma di colpevole insurrezione.