Riprende il processo Eternit Bis dopo oltre un mese di pausa
Riprende oggi, dopo oltre un mese di pausa, il processo Eternit Bis in Corte d’Assise a Novara, a carico dell’unico imputato, Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di 392 persone, vittime dell'amianto a Casale Monferrato e nei paesi vicini.
Oggi è la volta del controinterrogatorio da parte della Procura (rappresentata dal procuratore torinese Gianfranco Colace, che è applicato per questo procedimento insieme al sostituto di Vercelli Mariagiovanna Compare): entrambi i magistrati - ed eventualmente poi le parti civili – sentiranno due professori universitari che rappresentano la difesa (i professori Cottica e Nicotra) e che sostengono come l’esposizione da amianto e l’eventuale dolo per l’insorgenza del mesotelioma siano da addossare al periodo precedente all’ingresso del colosso svizzero Eternit.
"Ancora venerdì scorso, durante un convegno con ricercatori e studiosi di fama a Roma, nella sala conferenze del Senato – spiega Bruno Pesce, invitato insieme alla delegazione dell’Afeva, l’Associazione Familiari e Vittime Amianto di Casale Monferrato – è stato ribadito all’unanimità come questa teoria non trovi fondamento in nessun consesso. Respirare la fibra d’amianto è come respirare un veleno: va analizzato il rapporto tra intensità, durata ed accelerazione della malattia e, va da sé, che più ne assumi più farà male e porterà a conseguenze nefaste per l’organismo".
Oltre ai referenti Afeva, a Roma c’erano anche rappresentanti di altri sodalizi nazionali impegnati nella lotta all’amianto, quali l’Associazione Esposti Amianto, Legambiente, Pro Natura e Medicina Democratica.