Alessandria, tele sovrapporte di palazzo Cuttica: giovedì si presenta la prima tranche di restauro
Si terrà giovedì 19 maggio alle 17 presso la Biblioteca Civica “F.Calvo” di Alessandria, la presentazione della prima tranche di restauro delle tele sovrapporte che fanno parte dell’apparato decorativo di “Palazzo Cuttica”, sede del museo civico.
L’incontro è organizzato dal Comune di Alessandria in collaborazione l’Azienda Speciale ‘CulturAle-ASM Costruire Insieme’ e la ‘Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio’ per le Provincie di Alessandria, Asti e Cuneo.
Oltre al sindaco saranno presenti l’architetto Lisa Accurti, Soprintendente della ‘Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio’ per le Province di Alessandria, Asti e Cuneo, la dottoressa Liliana Rey Varela, funzionario restauratore dell’arte della ‘Soprintendenza Sabap Alessandria’ e la dottoressa Anna Rosa Nicola, direttore tecnico della ditta ‘Nicola Restauri’. Dopo la presentazione è prevista la visita all’esposizione delle prime tele restaurate che saranno temporaneamente esposte nelle “Sale d’Arte” fino alla fine di settembre.
L’amministrazione ha nei suoi programmi il progetto di valorizzare il piano nobile del settecentesco “Palazzo Cuttica”, antica dimora nobiliare di proprietà civica, oggi sede del museo cittadino. Situato nel centro storico, il palazzo presenta un apparato decorativo di notevole valore storico-artistico (decorazioni in stucco, vetro, arredi finemente intagliati, decorazioni in legno del XVIII secolo e dorature).
In particolare alcune sale del palazzo sono arricchite dalla presenza di preziose tele sovrapporta attribuite rispettivamente a Giovanni Battista Carlone (del XVII secolo) e a Giovanni Michele Graneri e collaboratori (del XVIII secolo), di elevato valore storico-artistico.
Le condizioni conservative dei dipinti risultavano, in particolar modo in alcuni casi, molto gravi; i dipinti in oggetto presentavano stati conservativi assai diversificati. Alcune tele esibivano notevoli problemi di carattere strutturale e di lettura con stuccature incongrue e rifacimenti ormai fortemente alterati. Le opere risultano adattate per la sede di “Palazzo Cuttica”, alcune sono state sagomate e ritagliate.
L’intervento di restauro, tuttora in corso, riguarda nello specifico un totale di 14 tele collocate nelle attuali “Sala del Cinquecento” e “Sala Napoleonica”.
Nel dettaglio:
- serie di n.7 sovrapporte su tela a soggetto biblico e mitologico attribuite al pittore Giovanni Battista Carlone (XVII secolo);
- serie di n.5 sovrapporte su tela sagomate raffiguranti scene di genere attribuite al pittore Giovanni Michele Graneri (Torino 1708-1762) e collaboratori;
- n. 2 sovrapporte con decorazioni fitomorfe di autore anonimo.
La ricollocazione finale delle tele è prevista per il prossimo ottobre e il ripristino delle tele consentirà di restituire alla Città una serie di opere molto importanti per il patrimonio cittadino.
Le sovrapporte di Giovanni Michele Graneri
Le cinque sovrapporte provengono da due serie diverse e sono state adattate verosimilmente in un intervento ottocentesco, alle cornici delle porte della sala in cui sono attualmente collocate, modificandone forma e misura, decurtando alcune parti e inserendo ampliamenti, incollati su assicelle di legno fissate ai telai, a completamento delle nuove sagome.
Puliture aggressive eseguite in antico e un maldestro intervento realizzato in una fase più recente avevano purtroppo gravemente compromesso le condizioni dei dipinti. Per rimuoverle dalla chiambrana, anziché smontare la cornice che le tratteneva, le tele erano state tagliate lungo il perimetro, senza schiodarle dai telai e poi incollate su compensato o, in altri casi, ad assicelle, listelli lignei e fogli di cartone inseriti dal retro per cercare di trattenerne il rilassamento. Uno dei dipinti era già stato rifoderato e messo su un nuovo telaio, ma la foderatura era inefficace e si notavano numerose deformazioni.
All’arrivo in laboratorio i dipinti ormai quasi illeggibili a causa di sporco, vernici ossidate e ingiallite e rifacimenti mostravano lacerazioni, raggrinzimenti, vistose deformazioni; la pellicola pittorica era diffusamente sollevata e interessata da larghe mancanze sommariamente integrate.
L’intervento di restauro, ha riservato difficoltà tecniche non indifferenti e richiesto un impegno notevole di ore di lavoro per il delicatissimo distacco delle tele dai telai e dal compensato, inevitabilmente eseguito per delaminazione del legno con sgorbie e bisturi dal retro e anche in fase di reintegrazione. In accordo con la direzione lavori della ‘Soprintendenza’ si è deciso di recuperare i vecchi telai eseguendo i rinforzi necessari. Le tele scollate dai supporti sono state supportate con una foderatura in tela di lino, recuperando e innestando i bordi tagliati nel precedente intervento che erano ancora inchiodati ai telai. Le ampie mancanze corrispondenti ai vecchi ampliamenti incollati sui telai sono state risarcite con innesti di tela antica scelta il più possibile simile all’originale successivamente reintegrati completando le scene seguendo il disegno proposto nei rifacimenti ottocenteschi, evidenziando però le parti ricostruite con tratteggio.
“Con grande orgoglio e soddisfazione presentiamo il restauro effettuato sulle tele sovrapporte di Palazzo Cuttica - dichiara il Sindaco della Città di Alessandria -. Ancora una volta la Città potrà godere della bellezza insita nei suoi palazzi storici e che, grazie ai lavori di restauro, può tornare letteralmente alla luce e al nuovo splendore. Palazzo Cuttica di Cassine è sicuramente uno degli esempi di architettura antica più fulgidi, denso di arte con le sue collezioni ed i suoi importanti appuntamenti espositivi, nonché sede della Musica con il nostro Conservatorio ‘A. Vivaldi’, eccellenza nell’eccellenza. Ancora da ultimo, con le prestigiose mostre ivi allestite e visitate, Palazzo Cuttica ha potuto confermare il prestigio e il fascino della propria sede. Sede dunque anche e soprattutto di restauro, indispensabile al recupero delle opere ma fondamentale occasione di scoperta. Ecco che allora veniamo a conoscere meglio e veramente le opere, come abbiamo avuto modo di vedere per esempio nel caso della scritta dedicatoria del grande dipinto del Crivelli, che ha sancito indubbiamente la genesi dell’opera - fino al fasto finale - alla committenza alessandrina dei marchesi Cuttica per la ex chiesa di San Marco. In occasione del recente restauro delle sovrapporte, scopriamo invece ammirati, la firma dell’autore Giovanni Michele Graneri, ‘bambocciante’ piemontese ben noto in ambito torinese. Occasione dunque preziosa per riappropriarci di un passato prossimo in termini geografici e di contenuti squisitamente di genere. Con quest’ultima iniziativa di grande valore filologico – se possiamo contare su una precisa terminologia – l’Amministrazione Comunale di Alessandria conferma il proprio intendimento nel proseguo del recupero totale dei beni architettonici, patrimonio inalienabile della Cultura e fonte sempre nuova di ospitalità artistiche”.
“Il restauro delle Sovrapporte – dichiara l’Architetto Lisa Accurti - costituisce un ulteriore tassello nel processo di riappropriazione culturale di un ‘bene comune’ che, pur da sempre aperto alla pubblica fruizione, ha nel suo complesso vissuto nell’ultimo secolo l’avvicendarsi e sovrapporsi di numerosi inquilini e funzioni, non sempre del tutto appropriate, in affiancamento alla funzione museale: il Palazzo Cuttica potrà dunque trovare, nel processo integrato di riorganizzazione e ridistribuzione delle collezioni civiche intrapreso dall’amministrazione comunale, l’occasione di essere finalmente restituito a piena dignità”.
Giovanni Michele Graneri (Torino, 1708-1762)
L’importante corrente di genere dei secoli XVII-XVIII conosciuta come pittura dei ‘bamboccianti’ ha nella figura di Giovanni Michele Graneri uno dei personaggi più rappresentativi. Dalle fonti settecentesche risulta allievo di Pier Domenico Ollivero (Torino 1679-1755), che influenza tutta la sua opera.
La sua abbondante produzione di pittura di genere mostra la vita quotidiana settecentesca di piazze, mercati, osterie o botteghe attraverso la rappresentazioni di usi e costumi cittadini spesso ricorrenti e prese a sua volta dalla produzione del maestro. Sono numerose le opere con scene di giochi o danze nelle osterie, cadute, rise; altre hanno come protagonisti venditori ambulanti, compratori o artigiani come riflesso, senza troppi approfondimenti culturali, della popolazione dell’epoca. Le azioni si moltiplicano nei suoi dipinti e oltre alla scena principale, vengono rappresentate tante altre scene di quotidianità dentro l’opera che catturano l’attenzione dello spettatore deviando lo sguardo su tutto lo spazio pittorico.
La mancanza di definizione dei tratti somatici dei suoi personaggi, generalmente di carattere popolare, attribuisce alla fisionomia dei suoi personaggi un carattere piuttosto omogeneo e con tendenza alla caricatura; la conseguente assenza di un approfondimento psicologico devia il protagonismo alle scene di vita quotidiana e agli oggetti e che ne fanno parte. La particolarità delle sue opere risiede nei piccoli dettagli, nel modo ricco e curato di rappresentare tutti gli oggetti presenti nelle scene: vasellame, frutti, arredi, cartelli, scritti, targhe appese o attrezzi tradizionali piemontesi, arricchiscono e completano le scene, mediante le quali Graneri plasma la immagine del quotidiano settecentesco.
Per quanto riguarda la sua evoluzione tecnica dopo un inizio di soluzioni formali semplici, gamme cromatiche abbastanza scure e un uso del chiaroscuro netto e crudo, Graneri raggiunge livelli pittorici più elaborati di una maggior complessità dei paesaggi e degli sfondi, aiutato anche da un impiego articolato del colore e da un uso più equilibrato del chiaroscuro.