Liguria, sanità: al via collaborazione tra San Martino e Asl3
I pazienti potranno effettuare interventi di media complessità al Villa Scassi
GENOVA. A partire dalla prossima settimana potranno essere effettuati anche all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena gli interventi chirurgici di media complessità programmati inizialmente al Policlinico San Martino, accelerando così i tempi e riducendo le liste d’attesa. I pazienti verranno contattati nei prossimi giorni dal personale del San Martino e potranno scegliere se mantenere l’intervento al Policlinico oppure effettuarlo al Villa Scassi, con un’attesa più breve: in questo caso, l’ospedale di Sampierdarena li ricontatterà a strettissimo giro per tutte le procedure necessarie.
Questo l’esito della riunione convocata dal Presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità con i vertici del Policlinico, di Alisa e Asl3.
"Quella che mettiamo in atto è una riprogrammazione – afferma il presidente della Regione - che renda più efficienti le strutture ospedaliere della città e riduca i tempi di attesa. In un’ottica di sempre maggiore sinergia e collaborazione fra le strutture del Policlinico San Martino, di Asl3 e gli altri presidi della città, stiamo procedendo ad una nuova programmazione degli interventi di alta, media e bassa complessità con l’obiettivo di rendere più efficienti le strutture operatorie dei singoli ospedali. In questo modo si amplia sempre di più quella politica di collaborazione e sinergia già attuata da molti mesi tra le nostre aziende ospedaliere e sanitarie, ad esempio tra Galliera e Asl 4 per la Chirurgia ortopedica, tra Galliera e Asl1 per Urologia, tra San Martino e Asl3 per Ginecologia, tra Asl2, Università e San Martino per Anestesia e Rianimazione”.
“Il modello di mettere a fattor comune le risorse umane, tecnologiche e logistiche – spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi - è un modello che abbiamo condiviso e che si impone in questo momento di grande domanda e risorse che, indipendentemente dal sistema sanitario regionale, sono limitate a livello nazionale. Anche i Dipartimenti interaziendali regionali e il Gaslini Liguria sono iniziative che rispondono a questo modello, con l’obiettivo di dare risposte ai bisogni di salute cittadini in una logica di rete".
“La carenza di risorse di professionisti della sanità ampiamente descritta e rappresentata sia in ambito nazionale che inevitabilmente in ambito locale – aggiunge il direttore generale della Asl3 Luigi Carlo Bottaro - impone a tutti i livelli un ripensamento urgente e importante delle modalità organizzative e contrattuali ospedaliere e territoriali. Con gli accordi organizzativi che si sono attivati tra Asl3 e Policlinico San Martino, e che auspicabilmente si attiveranno in futuro, il servizio sanitario regionale ricerca, virtuosamente al proprio interno, la soluzione alla doverosa e responsabile necessità di dare una risposta pronta, adeguata e consapevole al bisogno di salute del cittadino, superando le rigidità dei confini delle diverse aziende, che nel rispetto delle singole organizzazioni contestualmente perseguiranno la condivisione e l'ulteriore miglioramento dei percorsi diagnostici terapeutici e dell'efficienza di sistema”.
“Il Policlinico San Martino continua con la politica di produzione chirurgica basata sull’alta complessità che nel corso del primo semestre 2022 ha visto un incremento rispetto alla produzione del 2019, l’ultima pre pandemia – sottolinea il direttore generale Salvatore Giuffrida - e nell’ambito di tali attività oggi ad esempio è arrivato via elisoccorso umbro un paziente neurochirurgico da Perugia. Questo genere di operazione, derivante dallo status del San Martino di Dea di 2° livello e di hub regionale, certifica che alcune attività saranno dirottate verso i colleghi del Villa Scassi, in un’ottica di sempre maggiore coordinamento sull’area metropolitana genovese. Inoltre i 660 atterraggi di elicotteri ospitati da noi in 12 mesi, confermano ulteriormente il ruolo del San Martino in quanto hub regionale per l’alta complessità e certificano la sua capacità di produzione”.