Novi Ligure, disaccordi nella maggioranza sul Terzo Valico

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NOVI LIGURE - Consiglio comunale dai toni accesi, quello che si è tenuto nella sala conferenze della Biblioteca Civica di Novi Ligure.

Tra i temi discussi all’ordine del giorno, la vicenda Ilva e gli eventi alluvionali dello scorso ottobre, per i quali il consiglio non ha mancato di proporre ulteriori azioni per il miglioramento di eventuali emergenze future. Ad intervenire sul tema anche il capogruppo della Lega, Marco Bertoli, il quale ha nuovamente segnalato le criticità presenti ormai da tempo alle scuole Martiri, aggravate dalla recente alluvione, esortando l’amministrazione ad un rapido intervento sui continui disservizi che interessano la struttura.

Ad accendere però gli animi della seduta consigliare è stato di nuovo l’argomento Terzo Valico, generando questa volta disaccordi proprio all'interno della stessa maggioranza. La giunta ha presentato un provvedimento che permette di risolvere l’incombente problema del passaggio dei treni merci ad alta velocità nel centro cittadino chiedendo l’aggiunta, all'attuale tracciato interno alla città, di un’altro esterno alternativo, l’eliminato shunt, in modo da alleggerire il traffico.

A tal proposito, il presidente del consiglio comunale e consigliere di maggioranza, Oscar Poletto, ha presentato un emendamento che comporta invece la definitiva eliminazione del passaggio della linea nel centro urbano, tornando al progetto iniziale dello shunt. “In campagna elettorale, i singoli partiti che formano questa maggioranza, l’odierna amministrazione e io personalmente abbiamo proposto alla città di richiedere a Rfi il ritorno al progetto iniziale di uno shunt che non sia interrato ma a piano campagna, richiesta possibile solo attraverso un documento presentato dal consiglio comunale. – ha spiegato Poletto durante il suo intervento – Io voglio rimanere fedele a questa proposta. Nonostante i soldi che arriveranno alla città per le opere di compensazione, nessun cittadino che subirà i pesanti danni causati dal passaggio della linea ad alta capacità nel centro città sarà adeguatamente ricompensato”.

L’emendamento ha suscitato forti dissensi nella maggioranza, in special modo tra i banchi della Lega, che si sono dichiarati contrari alla richiesta di Poletto, esortandolo nuovamente a ritirare l’emendamento. “Non ci sembra corretto che un consigliere di maggioranza che tra l’altro ha avuto la completa fiducia di questa giunta, votandolo anche come presidente del consiglio, presenti un emendamento che non solo presenta delle varianti, ma che prelude il fatto che questa amministrazione non stia rispettando il programma presentato alle elezioni – ha aspramente criticato il consigliere e segretario cittadino della Lega Giacomo Perocchio, il quale ha poi aggiunto la possibilità da parte dei consiglieri leghisti, di considerare un possibile ritiro in futuro  della propria fiducia a Poletto riguardo il suo ruolo di presidente del consiglio comunale. Voto contrario anche dai consiglieri di Forza Italia, che hanno manifestato la volontà di rimanere fedeli alla coalizione.

Coerente invece la posizione della minoranza, con la richiesta della consigliera pentastellata Lucia Zippo di non partecipare alla discussione perché totalmente contraria all'opera e la presentazione di una propria mozione da parte dei Democratici per Novi, con la quale hanno esortato il sindaco e la giunta nel chiedere a Cociv una relazione sull'effettivo avanzamento delle prescrizioni contenute all'interno della delibera CIPE, tra cui anche quella inerente alla realizzazione di un nuovo scolmatore del Rio Gazzo.

“L’opera si sta ormai realizzando e dobbiamo fare in modo che porti vantaggi alla città, sia per uno sviluppo logistico sia per un miglioramento del trasporto passeggeri” – ha risposto Rocchino Muliere, ricordando l’impegno preso dalla Metrocargo nella volontà di investire 13 milioni di euro nello sviluppo del nodo di San Bovo. L’ex sindaco di Novi ha poi accusato Poletto di incoerenza, visto il mancato accenno di un eventuale spostamento della stazione, inevitabile se si volesse tornare allo shunt.

Il consiglio ha inoltre incluso nell'ordine del giorno un documento che mantenga alta l’attenzione sull'attuale situazione dell’ex Ilva, esprimendo non solo una forte preoccupazione su quale potrà essere il futuro produttivo ed occupazionale dello stabilimento, ma anche sulle ripercussioni che un eventuale chiusura dell’attività potrà portare alla città, soprattutto in termini economici. “Dobbiamo fare tutto il possibile per far capire la drammaticità della situazione, facendoci sentire noi, città di Novi Ligure, con iniziative di ogni tipo” – ha commentato Muliere, il quale a nome di tutti i consiglieri Democratici per Novi ha consigliato all'amministrazione comunale di inserire all'ordine del giorno la convocazione di un consiglio comunale aperto sull'esempio di quello tenutosi lo scorso anno per la Pernigotti.

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