Rinvio apertura stabilimenti termali: le richieste dell'Associazione Albergatori al Presidente Cirio
ACQUI TERME - Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell'Associazione Albergatori di Acqui Terme indirizzata al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio riguardo il rinvio degli stabilimenti termali. Questa sera, in Comune, l'incontro con il presidente Cirio sulla questione. All'incontro assente l’imprenditore Alessandro Pater.
Gli albergatori hanno aperto la lettera con un ringraziamento al presidente Cirio per "l’immediata attenzione che ci ha concesso venendo direttamente sul territorio, indice di una grande sensibilità verso un problema così grave come la prospettata mancata riapertura degli stabilimenti termali della nostra città".
Riteniamo quasi superfluo descrivere la serie di danni a catena che tale comportamento irresponsabile provocherebbe nel tessuto economico locale, soprattutto dopo due anni segnati dalla pandemia e dalla farsa dell’ apertura dello scorso anno nel mese di ottobre.
Nel caso non si riesca a porre subito rimedio, per molte aziende sarà difficile superare anche questa stagione, come già è accaduto a numerosi albergatori, che negli ultimi anni sono stati costretti a chiudere le loro strutture.
Senza voler quindi tralasciare alcun tentativo per non perdere la stagione corrente, ricercando comunque ogni tipo di soluzione per poterla recuperare, allo stesso tempo chiediamo con forza che ci si impegni a porre definitivamente rimedio a tale problematica, affinché almeno non si ripresenti più in futuro.
Si richiede pertanto che la Regione Piemonte emani specifiche norme in merito ai periodi minimi di apertura annuali degli stabilimenti termali , con le necessarie distinzioni per le località montane, in quanto pur sotto la guida della precedente amministrazione, in qualità di ente rimane in ogni caso moralmente responsabile della situazione insostenibile che si è venuta a creare.
Dal momento che l’acqua termale è un bene pubblico, riteniamo infatti possibile un vincolo di erogazione di servizi minimi garantiti, per un periodo annuale non inferiore agli otto mesi , legati al mantenimento della concessione stessa. Questo anche per non negare ai cittadini il diritto alla salute , siccome si tratta di cure erogate tramite il servizio sanitario nazionale.
In considerazione poi del banale fatto che l’acqua termale sgorga ad Acqui Terme, riteniamo altresì necessario che il territorio possa avere almeno il controllo sulle concessioni, demandando la delega al Comune invece che alla Provincia , in modo tale che la città possa assumersi la responsabilità della gestione del bene che la natura le ha donato.
Tutte le informazioni sull'incontro di questa sera nel nostro TG in onda domani.