La Regione Piemonte investe 180 milioni per migliorare la qualità dell'aria

La Regione Piemonte investe 180 milioni per migliorare la qualità dell'aria
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TORINO - 180 milioni per ridurre di 6.973 tonnellate le Pm 10 e 9.107 di azoto entro il 2030

Ammontano a oltre 180 milioni di euro i finanziamenti che la Regione Piemonte intende mettere in campo nel 2020 per migliorare la qualità dell’aria.

Gli strumenti principali saranno quelli dei bandi, indirizzati al miglioramento del parco auto pubblico e privato, alle emissioni industriali, riqualificazione urbana, agricoltura, per la comunicazione delle azioni delle Regione verso le aziende e per l’energia.

In programma un nuovo modo di concepire il trasporto pubblico, con l’immissione di autobus elettrici, ecologici e con l’installazione di nuove stazioni di ricarica.

Saranno poi stanziati 5,5 milioni a fondo perduto di incentivi per la sostituzione dei veicoli di cui 2,5 per i privati con un bando che sarà pubblicato nell’estate 2020, mentre un altro da 2 milioni sarà indirizzato per i veicoli aziendali e 1 milione per le flotte pubbliche.

Allo studio poi un sistema che sfrutta la tecnologia Gps per monitorare il parco auto per chi circola con un veicolo benzina Euro 0 o diesel Euro 0, 1, 2 e 3. Con limiti alla circolazione, gli automobilisti potranno circolare senza blocchi orari o giornalieri, rispettando un tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, calcolato in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo. 7 milioni poi andranno per esentare il bollo auto per tre anni per coloro che venderanno i veicoli inquinanti, mentre per gli agricoltori, sono stati stanziati 38,1 milioni per ridurre le emissioni di ammoniaca; utilizzare concimi organici anziché minerali e fruttare nuove tecniche agronomiche verdi.

Infine, per consumare meno energia è stato previsto un piano di incentivi di 30,8 milioni per la coibentazione degli edifici e l’acquisto di tecnologie a basso consumo per illuminare le strade pubbliche e coibentare edifici come le Agenzie territoriali e le Asl

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