Ravetti, Rossi, Salizzoni (Pd): “Sanità, è tempo di proposte e soluzioni”
PIEMONTE - Riceviamo e pubblichiamo dal Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti e dai colleghi Domenico Rossi e Mauro Salizzoni.
“Penso che, dopo 5 mesi dall’insediamento della Giunta Cirio, sia arrivato il tempo delle proposte e delle soluzioni. Tutti insieme dobbiamo archiviare le critiche al passato, superando il clima di perenne campagna elettorale; ora dobbiamo scegliere quale strada percorrere per tutelare al massimo la salute dei cittadini alessandrini e piemontesi. Occorre decidere perché i problemi sono molti e devono essere presi in esame e risolti in tempi rapidi” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti, che, insieme ai colleghi Domenico Rossi e Mauro Salizzoni ha dedicato la mattinata ad un sopralluogo presso l’ospedale “Santi Antonio e Biagio” in Alessandria.
“Ritengo che sia fondamentale una programmazione chiara che garantisca una prospettiva strategica di medio e lungo termine – prosegue Ravetti – e che soltanto in questo quadro sarebbe possibile rimodulare una rete ospedaliera e prevedere un nuovo rapporto con il “privato”. Un nuovo Piano sociosanitario può nascere soltanto dal confronto con tutti i soggetti interessati e dall’ascolto delle loro indicazioni. Procedere a spot non giova a nessuno. Un nuovo ospedale nella nostra provincia è possibile solo con una rilettura complessiva dei bisogni di salute. E nella rilettura vanno ricostruite le nuove risposte a quei bisogni altrimenti anche la relazione con l'Università e la ricerca scientifica rischierebbero di essere depotenziate”.
“L'assessore Icardi non deve temere il confronto. Su questi temi venga in Commissione a presentare il suo piano, se esiste, e noi contribuiremo in maniera costruttiva. Il Consiglio non è una zavorra, ma l'unico soggetto deputato a occuparsi di programmazione sanitaria” sottolinea Rossi. “Alessandria - prosegue il vicepresidente della Commissione Sanità a Palazzo Lascaris - è un centro fondamentale per il sud del Piemonte e un ospedale di qualità può contribuire, insieme alla Città della salute della Scienza di Torino e alla Città della salute di Novara, a contenere la mobilità passiva che ci costa svariati milioni di euro all’anno: 221 solo nel 2018 quelli versati alla Lombardia”.
“Le risorse aggiuntive, circa 160 milioni, che arriveranno in Piemonte – conclude il vicepresidente del Consiglio regionale Mauro Salizzoni - dovranno essere interamente ed esclusivamente impiegate in nuovi investimenti in edilizia sanitaria. A cominciare dalla progettazione del sempre più indispensabile nuovo ospedale alessandrino (ricordiamoci che le origini dell’Ospedale dei Santi Antonio e Biagio risalgono al 1790). Nella nostra Regione c’è una vera e propria emergenza, non possiamo più andare avanti con strutture sanitarie vecchie, spesso fatiscenti, talvolta pericolose. L’altra priorità deve essere la medicina di territorio. Bisogna dar vita a Case della Salute, che siano davvero tali: non ex ospedali trasformati in poliambulatori, ma strutture sanitarie aperte 24 ore su 24, sette giorni su sette, in grado di garantire servizi diagnostici di base e di coordinare l’assistenza domiciliare. Le Case della Salute devono costituire la risposta più appropriata alle cronicità e ai bisogni delle persone anziane. Ma perché ciò avvenga, è fondamentale il coinvolgimento e la collaborazione dei medici di medicina generale”.