Signorini si avvale della facoltà di non rispondere. Domani l'interrogatorio a Toti
Domani l’interrogatorio di garanzia per Giovanni Toti che risponderà alle domande del Gip per chiarire ogni accusa.
L’inchiesta intanto si allarga e dal mondo portuale si sposta anche a quello dei rifiuti. Nel frattempo la politica si divide tra garantisti e chi chiede le dimissioni del governatore ligure e dell’intera giunta, ma Toti, fa sapere il suo legale, non intende dimettersi
AGGIORNAMENTO ORE 16.30
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Paolo Emilio Signorini, da martedì in carcere a Marassi con l’accusa di corruzione.
L’amministratore delegato di Iren, attualmente sospeso, è finito nel mirino della procura genovese nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto anche il presidente della regione ligure.
Signorini, difeso dal legale Enrico Scopesi, non ha risposto alle domande del gip Paola Faggioni, ripromettendosi di farlo probabilmente davanti al PM, quando la sua situazione di carcerazione verrà risolta.
Una ventina di minuti è durato l’interrogatorio del gip, mentre l’avvocato Scopesi è rimasto dentro al carcere 45 minuti per poi uscire da una porta secondaria ed evitare così i giornalisti.
Domani intanto sarà la volta del presidente della regione ad essere ascoltato dal magistrato. Con ogni probabilità risponderà alle domande che il gip gli esporrà, al fine di fare chiarezza sulla sua posizione che attualmente lo vede indagato per corruzione.
Oggi la Procura di Genova ha diramato una nota, rispondendo ad alcuni organi di stampa che hanno pubblicato la notizia di un blitz effettuato alle 3 del mattino per notificare agli indagati la loro posizione a riguardo dell’inchiesta che li vede coinvolti. “La Procura della Repubblica – si legge - ritiene doveroso puntualizzare che, come risulta dagli atti, gli Ufficiali di polizia giudiziaria del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Genova della Guardia di Finanza incaricati, hanno intrapreso le operazioni dopo le ore 07.00. In base a quanto emerge dagli atti, le stesse si sono svolte nel pieno rispetto delle disposizioni di legge e della dignità della persona”