Alessandria, Lega sul futuro di Amag: "No alla svendita delle reti dell'acqua e del gas"
Roggero: "Il sindaco Abonante e la sua giunta hanno gettato la maschera: la profonda riorganizzazione delle società del Gruppo AMAG è finalizzata all’apertura al capitale privato in Amag Ambiente, Amag Reti Gas e Amag Reti Idriche"
La Lega chiede chiarimenti per gli alessandrini in merito ai posti di lavoro e sul possibile aumento di Tari , acqua e gli altri servizi dopo l'ingresso del socio privato.
La Lega sul futuro di Amag
Il capogruppo della Lega a Palazzo Rosso, Mattia Roggero, durante il consiglio comunale di mercoledì sera dedicato alla riorganizzazione e al futuro di AMAG, ha ribadito la posizione del suo partito a riguardo: "No alla svendita delle reti dell'acqua e del gas, che rappresentano l'unico vero asset strategico del Gruppo AMAG, e sono un patrimonio di tutta la comunità alessandrina. Siamo favorevoli a valutare la creazione di una multiutility di dimensione provinciale, a partire appunto da una società dell'acqua. Ma deve trattarsi di una società a capitale totalmente pubblico con la tutela dei livelli occupazionali del Gruppo".
"Peraltro l'Egato 6 ha indicato nel 2034 la data di superamento dell'attuale contratto di rete. Come mai il Partito Democratico ha tutta questa voglia di accelerare? - aggiunge Roggero - Inoltre, ve lo ricordo, nel caso andranno indette regolari gare di dimensione europea: non si può muoversi in una dimensione di trattativa individuale con questo o quel partner privato".
“Da due anni il Gruppo AMAG naviga a vista - afferma il capogruppo della Lega - tra immobilismo e incertezza. Progetti innovativi come la smart city e le comunità energetiche, che avrebbero proiettato il Gruppo all'avanguardia europea, rendendolo competitivo ed efficiente, sono stati rottamati per 'partito preso', peraltro con il rischio di sborsare indennizzi milionari. Il centro sinistra si è distinto, dal settembre 2022 ad oggi, soltanto per la 'girandola' di manager per noi assolutamente non adeguati".
I futuro dei dipendenti
La preoccupazione della Lega è legata anche al futuro dei dipendenti "abbandonati in un limbo" e quanti di questi potrebbero rischiare il posto di lavoro.
"Quanti di questi lavoratori alessandrini rischiano il posto di lavoro, nel nuovo modello organizzativo che il sindaco Abonante e l'assessore Laguzzi hanno deciso di avallare su indicazione dei loro nuovi consulenti, e sconfessando completamente l'operato dei professionisti precedenti, individuati durante il mandato Rossa, e che il centro destra dal dicembre 2019 al settembre 2022 decise di confermare proprio per dare continuità all'organizzazione e ai progetti aziendali?”.
Un ultima riflessione è dedicata ai cittadini di Alessandria: “Da due anni a questa parte la città è sporca e in abbandono, i rifiuti sono ovunque, e ci aspettiamo anche di peggio in questi mesi estivi. In compenso la Tari ha costi abnormi, e non vorremmo che, con il nuovo corso prefigurato da Abonante e Laguzzi, la stessa sorte toccasse all'acqua. Con il referendum del 12 e 13 giugno 2011, peraltro promosso dalla sinistra, 26 milioni di cittadini italiani sancirono che sull'acqua non si sarebbe potuto più fare profitto, e che la stessa dovesse rimanere a controllo totalmente pubblico, e a disposizione di tutti. Oggi il sindaco Abonante la pensa ancora così, o si appresta a cederne proprietà e gestione delle reti ai privati?”