Il mondo Coldiretti a Torino per chiedere di difendere il comparto agricolo

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TORINO - Tutti in piazza per difendere le esigenze dell’agricoltura. Erano in 20.000 gli agricoltori Coldiretti che, da tutto il Piemonte, ieri hanno sfilato da piazza Vittorio a piazza Castello, chiedendo poche regole, ma buone, perché il settore primario, che difende la biodiversità, presidia territori altrimenti disabitati, riduce il rischio del dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici, chiede aiuto alle istituzioni per continuare a produrre cibo sano, sicuro e rigorosamente controllato dalle strette normative italiane.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

E quello rilanciato, a gran voce, anche dalla numerosa delegazione di imprenditori agricoli alessandrini è stato uno slogan caro al presidente della Regione Alberto Cirio, quel muoversi con un’altra velocità, nel nome dell’occupazione e dell’economia territoriale. "Abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione l’agricoltura a 360 gradi - hanno affermato Mauro Bianco e Roberto Rampazzo, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Alessandria -. La Regione deve impegnarsi concretamente, dalla problematica della fauna selvatica, visto che in Piemonte negli ultimi 6 anni si sono registrati 7.000 incidenti con una media pari a circa 1.200 incidenti l’anno, alla distribuzione delle risorse rimaste per il Psr 2014/2020 che deve dare priorità alle misure legate all’imprenditorialità giovanile visto che un giovane su tre risulta escluso dai finanziamenti; dai tagli alla burocrazia inutile alla necessità di costringere le industrie di trasformazione e la grande distribuzione a retribuire in modo equo il lavoro degli agricoltori, dai controlli sulle importazioni alla trasparenza lungo le filiere". Il mondo agricolo ha sottolineato come il piatto sia colmo e se non si adottano provvedimenti smart, con aiuti concreti che si integrino in modo costruttivo e risolutivo ai fondi destinati alle recenti calamità per maltempo, l’agricoltura il Piemonte rischia solo di franare, ancora di più.

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