Alessandria: difficoltà a smaltire rifiuti urbani pericolosi, interviene Uiltrasporti
La Uiltrasporti risponde a quanto detto dal presidente di Amag Ambiente, Paolo Borbon
In questi giorni, alcuni cittadini hanno riscontrato difficoltà nel farsi ritirare rifiuti urbani pericolosi, come latte di vernice piuttosto che batterie di mezzi a motore, da Amag Ambiente.
Le parole della Uiltrasporti Alessandria
Sulla questione è intervenuta anche la Uiltrasporti di Alessandria, che ha voluto rettificare quanto dichiarato dal presidente di Amag Ambiente, Paolo Borbon, e su quanto da lui affermato in merito alla questione
“Lui afferma che le direttive impartite sono quelle di accogliere sempre i rifiuti proprio per evitarne l’abbandono indiscriminato. Niente di più falso, ricordiamo che i dipendenti hanno invece disposizioni, da parte dell’Azienda Amag Ambiente, di ritirare il materiale solo fino al riempimento ed allo stoccaggio corretto dei contenitori, disposizioni figlie delle normative, riportate oltretutto sul sito dell’Azienda ed a conoscenza dell’utenza, che regolamentano lo stoccaggio del rifiuto. - afferma Alessandro Porta, Segretario Generale Uiltrasposti Alessandria - L’Azienda, e nella fattispecie il Presidente, deve quindi smettere di scaricare le responsabilità sul personale il quale non fa altro che applicare e rispettare gli ordini che vengono impartiti, nello specifico di accettare solo il materiale che entra nei contenitori fino ad esaurimento degli stessi”.
"Gli addetti dei centri di raccolta quotidianamente compilano un report che inoltrano all’Azienda, informandola puntualmente sulla capienza ancora disponibile dei contenitori. Quindi, quando l’operatore non accetta i rifiuti, lo fa solo nel rispetto delle disposizioni impartite e nell’impossibilità di vedersi sostituire i contenitori di stoccaggio, a causa di problemi che esulano dalle sue responsabilità, ma che sono di competenza dell’Azienda. Il comportamento dell’operatore non può e non deve essere visto dall’utenza come un atto di negligenza o lassismo, ma solo come il risultato di un’incapacità di organizzare al meglio la filiera. - aggiungono dalla UilTrasporti - Allo stesso modo non si possono fare ricadere responsabilità sulle figure professionali preposte al controllo in quanto le stesse possono svolgere appieno il loro compito solo quando vengono messe nelle condizioni di poterlo fare, è impensabile che loro possano intervenire quando non ci sono le capacità organizzative ed economiche per ottemperare alle norme vigenti".