Valenza, tentato assalto a laboratorio orafo, rapinatori arrestati da Carabinieri
I fermati erano in "trasferta" da Crotone
VALENZA - È fallito l’assalto di quattro rapinatori, in trasferta dalla provincia di Crotone, che giovedì 29 agosto hanno cercato di svaligiare un laboratorio orafo a Valenza.
Valenza, arresti dei Carabinieri per tentato assalto a laboratorio orafo
Sono entranti in azione poco prima di mezzogiorno, in via Martiri di Lero, travisati e armati di pistola. Uno di loro ha finto la consegna di un pacco, riuscendo a indurre le dipendenti ad aprire le porte. L’attenzione delle commesse si è però immediatamente spostata sugli altri rimasti più indietro, pronti a entrare una volta avuto il via libera dal complice. I tre, completamente mascherati, hanno cercato comunque forzare l’accesso, prima che l’ingresso fosse bloccato e fosse dato l’allarme al 112. La fuga dei rapinatori è stata intercettata da una pattuglia dei Carabinieri rapidamente giunta sul posto grazie all’attivazione del piano antirapina della Compagnia di Alessandria.
L’utilitaria, successivamente risultata rubata, dopo un breve inseguimento è stata abbandonata in un parcheggio, da cui i rapinatori hanno proseguito la fuga a piedi in direzioni diverse, così da rendere difficoltosa l’eventuale cattura. I Carabinieri sono comunque riusciti a individuare uno dei fuggitivi in via Pio La Torre e un altro nascosto tra la vegetazione prospicente al piazzale, dove si era già cambiato gli abiti con indumenti rubati da uno stenditoio. A bordo dell’autovettura usata dai rapinatori sono stati rinvenuti una maschera di carnevale corrispondente a quella indossata durante il tentato assalto al laboratorio orafo e il pacco utilizzato per la finta consegna.
I due, un 23enne e un 34enne della provincia di Crotone, sono stati dichiarati in arresto per tentata rapina pluriaggravata e, a seguito della convalida da parte del G.I.P. del Tribunale di Alessandria, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Le perquisizioni hanno consentito di recuperare nelle tasche di uno dei due arrestati le chiavi di un’ulteriore autovettura “pulita”, successivamente rinvenuta nello stesso piazzale in cui era stata abbandonata l’utilitaria, con cui evidentemente i rapinatori avevano previsto di dileguarsi una volta lasciata quella usata per il delitto e la prima fuga. Le indagini per la ricerca degli altri due complici, riusciti a far perdere le proprie tracce a bordo di una terza autovettura ancora sconosciuta, sono in corso, così come gli accertamenti per l’individuazione dei “basisti”, risultando evidente che non possa essersi trattato di un’azione delittuosa improvvisata ma frutto di un’attenta pianificazione.