Torino

Aggressione al pronto soccorso del San Giovanni Bosco: si accelera sui dispositivi di allerta

L'assessore Riboldi: "I Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi devono dotarsi quanto prima di dispositivi di allerta"

Aggressione al pronto soccorso del San Giovanni Bosco: si accelera sui dispositivi di allerta
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Un altro episodio di violenza all'interno di un pronto soccorso piemontese, questa volta presso l'ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

Aggressione al pronto soccorso

Nella notte tra venerdì e sabato, un 27enne torinese, già noto alle forze dell'ordine, ha prima insultato e minacciato un'infermiera che gli ha chiesto di abbassare il volume della musica mentre si trovava in sala d'attesa, poi si è scagliato contro la porta dell'ufficio dei medici, colpendola con calci e pugni.
Il giovane è stato bloccato e arrestato dai Carabinieri per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale e per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

"I Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi devono dotarsi quanto prima di dispositivi di allerta per i casi di aggressione, perché non è più tollerabile che avvengano casi di violenza ai danni del personale sanitario, a cui va la mia piena solidarietà e il mio ringraziamento per l’impegno e la dedizione che quotidianamente rivolgono ai pazienti. - ha commentato l'assessore alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi - La mia attenzione sull’argomento è massima e stiamo lavorando affinché i dispositivi elettronici personali per inviare richiesta di aiuto, dopo un primo momento sperimentale, siano consegnati a tutti gli operatori. Ma accanto a questo si dovrà da un lato rafforzare la presenza e il passaggio delle forze dell'ordine negli Ospedali e installare, nel rispetto della privacy, videocamere proattive e dall’altro avviare un’azione di comunicazione mirata verso i cittadini e i pazienti affinché questi casi non si ripetano".

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