Nuovo nomina in Urologia al Santo Spirito di Casale Monferrato: i dubbi del centrosinistra
La Commissione Sanità: "Struttura Semplice di Urologia del Santo Spirito diventa così ufficialmente succursale periferica di Novi"
I dubbi sulla nuova organizzazione della Struttura Semplice di Urologia presso l'ospedale di Casale Monferrato.
I dubbi del centrosinistra
La recente nomina del nuovo responsabile della Struttura Semplice di Urologia presso l’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato ha sollevato dubbi e polemiche da parte della Commissione Sanità del Gruppo Consiliare Casale Davvero. Secondo la Commissione di centrosinistra, la nuova organizzazione del reparto penalizzerebbe i pazienti residenti a Casale e nel Monferrato.
"Purtroppo si evince che questo nuovo primario opererà sostanzialmente a Novi Ligure, dove verranno inviati (manco fossero pacchi) i pazienti “complessi” e, saltuariamente, verrà a Casale a fare attività ambulatoriale, dando un minimo di respiro al prezioso Dr. Pacilli (ultimo sopravvissuto a difesa di Forte Apaches) più qualche intervento di chirurgia ambulatoriale". - si legge nella nota della Commissione Sanità.
"Il nuovo Primario, ottimo professionista, non è né nuovo in quanto da tempo lavora nell’Urologia di Novi Ligure, né primario dal momento che ha avuto l’incarico di responsabile della Struttura Semplice di Urologia del Santo Spirito, che diventa così ufficialmente succursale periferica di Novi. Una periferia piuttosto scomoda e priva di collegamenti con mezzi pubblici. - prosegue la Commissione Sanità - Perché i pazienti del nostro territorio e i loro parenti, spesso anziani, devono sobbarcarsi un viaggio di 45 min, che diventano più di un’ora per chi arriva dai paesi collinari, per recarsi in un altro ospedale periferico?
Un’organizzazione efficiente della rete ospedaliera prevede quadranti dotati di un Ospedale Hub, geograficamente centrale e funzionalmente dotato delle specialità più complesse, in particolare di un trauma center, cui afferiscono pazienti dagli ospedali che non ne sono dotati. Auspichiamo che il nuovo Piano Sanitario Regionale cui finalmente, dopo 15 anni (quando ormai siamo in un altro mondo), il ”nostro” Assessore regionale dovrà provvedere, si ispiri a questo principio".
Infine, la Commissione Sanità si domanda sulla scelta del nuovo responsabile: "Perché, con tutta la stima per l’ottimo Dr. Fabio Bonini, non si è affidato l’incarico di responsabile all’ottimo Dr. Pacilli, che da tempo tiene in piedi la nostra sfortunata Urologia, spesso sacrificando ferie e riposi? È vero, è a fine carriera, ma crediamo sarebbe stato un meritato riconoscimento finale alla sua abnegazione nel tener vivo questo reparto, ricco di una storia importante".