Calcio giovanile, l'appello di un allenatore: "Non lasciamo che violenza e ignoranza prendano il sopravvento"
"Dobbiamo cercare di trasmettere passione per questo sport"
SILVANO D'ORBA - Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Cristiano Barca, allenatore di calcio giovanile.
Calcio giovanile, "Dobbiamo cercare di trasmettere passione per questo sport"
Spett.le redazione, mi presento, sono mister Barca Daniele Cristiano, vivo a Silvano d’Orba (Al), una piccola cittadina dell’Alessandrino, e mi sento in dovere di intervenire e cercare (attraverso la stampa) di salvare questo bellissimo sport, specialmente a livello giovanile. Per questo chiedo aiuto a tutti i miei colleghi, a tutte le società, a tutti i genitori, al mondo del calcio, di darsi una calmata, di riflettere, di prendere questo sport come gioco e divertimento. Non come valvola di sfogo, che sfocia sempre più spesso in violenza e maleducazione verso giocatori, tifosi, arbitri, ecc.
Dopo anni di calcio giocato in varie categorie, dagli amatori all’Eccellenza, al calcio a 7 e al calcio a 5, ho deciso di iniziare la mia carriera da mister, conseguendo in 2 anni il patentino da allenatore Uefa B, in 3 anni il diploma di maestro di tecnica calcistica presso la scuola di Ivan Zauli di Faenza, in 2 anni il diploma di istruttore qualificato Gingawall di III° livello e preparatore atletico di I°livello. Con tanta passione, sacrifici e voglia di trasmettere ai ragazzi della nuova generazione ciò che ho appreso e imparato negli anni di calcio giocato e nei corsi di formazione professionale. Certo, bisogna studiare, formarsi e fare esperienza, anche per sapere come porsi con i ragazzi, con i genitori, con le società avversarie, ecc. Non ci si improvvisa allenatori.
Ultimamente leggo e vedo anche sui campi, persone sempre più aggressive e talvolta violente,persone che pensano di sapere tutto, pensano di avere come figlio il nuovo Messi, persone che insultano gli arbitri, risse tra ragazzini, dirigenti che aggrediscono l’arbitro (a volte anche minorenni o ragazze), allenatori aggrediti, allenatori che fanno giocare ragazzi fuori categoria solo per poter vincere la partita, ecc. Ma anche allenatori e dirigenti che superano i limiti di educazione e addirittura se la prendono con ragazzini di 10/12 anni. Presidenti che diffamano società, che insultano ragazzi, allenatori o dirigenti…inammissibile! Stiamo esagerando! Ma cosa sta diventando il calcio?!
Personalmente mi dissocio da questi comportamenti, noi mister dobbiamo cercare di trasmettere ai ragazzi la passione per questo sport. I valori di educazione, rispetto, sacrificio, unione, uguaglianza, lo spirito di gruppo, ecc. E far capire a tutti che il calcio è un gioco, bisogna divertirsi e crescere. Ad oggi curo la parte tecnica di due gruppi di ragazzi in una società della provincia di Alessandria cat. Esordienti 2012 – 2013, e sono il mister della squadra mista 2012/13, collaborando con 3 tecnici nelle due categorie, con cui mi trovo benissimo, come con la società, che ha delle regole e dei valori che rispetta e fa rispettare a giocatori, allenatori e dirigenti.
Sto con i ragazzi 5 giorni a settimana, è mio compito cercare di educarli, correggendo il loro comportamento dentro e fuori dal campo, aiutandoli a migliorarsi e ad avere più fiducia in sè stessi, ma sopratutto cercare di trasmettergli quella passione sana e vera per il gioco del calcio. Facendoli tornare a casa dopo l’allenamento o la partita, felici e con qualcosa in più, trasmesso dal mister, a volte si un po' burbero, ma che gli vuole bene e crede in loro. Pertanto spero che questo mio pensiero e grido d’aiuto arrivi a tutte le società e a tutti i mister, che come me hanno intrapreso questa bellissima professione.
Aiutiamoci, facciamolo per i ragazzi che prendono come esempio noi, diamo degli esempi positivi! Il calcio è gioia, divertimento, passione, non lasciamo che la violenza e l’ignoranza prendano il sopravvento…