Torino: al vaglio il divieto di accesso alle aree urbane per una decina di giovani
Identificati i giovani che mercoledì scorso si sono resi responsabili dell’accensione di alcuni fumogeni tra via Berthollet e via Saluzzo
Ieri pomeriggio un nuovo servizio alto impatto della Polizia di Stato a Torino e coordinato dal Commissariato di Polizia Barriera Nizza che ha effettuato controlli a tappeto nell’area di competenza.
Controlli a Torino
Dall’inizio dell’anno sono ben 63 i controlli straordinari del territorio e i controlli “Alto Impatto” che hanno riguardato l’area di San Salvario, le zone limitrofe alla Stazione Porta Nuova, e piazza Bengasi, e che hanno consentito l’identificazione di quasi 7.000 persone, di cui la metà stranieri.
Proprio nel corso degli ultimi controlli - effettuati con l’ausilio di 5 equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine, di una squadra del Reparto Mobile, dei cinofili dell’UPGSP, della Polizia Ferroviaria, della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri -,è stato possibile risalire, attraverso accertamenti incrociati e alla visione delle telecamere di videosorveglianza presenti in diverse zone della città, all’identità di una ventina di soggetti che proprio, nel quartiere San Salvario, si sono resi responsabili di diverse condotte moleste talvolta sfociate in veri e propri illeciti.
Tra essi, anche i giovani stranieri non accompagnati, tutti affidati a comunità presenti sul territorio, che mercoledì scorso si sono resi responsabili dell’accensione di alcuni fumogeni nel tratto compreso tra via Berthollet e via Saluzzo.
Alla luce dei precedenti legati a spaccio di sostanze stupefacenti e a reati contro la persona, nei confronti di una decina di loro sono in corso di definizione le procedure volte all’emissione di provvedimenti di D.Ac.Ur ossia divieti di accesso alle aree urbane nello specifico nella zona di San Salvario: con tali provvedimenti sarà vietato ai responsabili di tali condotte di fare accesso agli esercizi pubblici e ai locali di pubblico trattenimento e di stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi nell’area individuata con provvedimento del Questore. In caso di violazione dei D.Ac.Ur. è inoltre prevista la reclusione fino a due anni e il pagamento di una multa fino a 20.000 euro.