La sentenza

La Corte di Cassazione riconosce il diritto alla disoccupazione per gli ex lavoratori Mondial

All'epoca i lavoratori dell'azienda nel Monferrato non solo persero il lavoro, ma non gli venne nemmeno riconosciuto il diritto alla disoccupazione

La Corte di Cassazione riconosce il diritto alla disoccupazione per gli ex lavoratori Mondial
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Dopo anni, con la sentenza del 14 novembre 2024, la Corte di Cassazione chiude definitivamente il ricorso già vinto in primo e secondo grado dagli ex lavoratori e lavoratrici della Mondial contro l’INPS.

Lieto fine per i lavoratori Mondial

La vicenda ha avuto iniziata 6 anni fa a seguito del licenziamento dei lavoratori della Mondial Group srl dopo il dichiarato fallimento dell’azienda con sede nel Monferrato nell’aprile del 2017.

All'epoca i lavoratori non solo persero il lavoro, ma non gli venne nemmeno riconosciuto il diritto alla disoccupazione. L'INPS, infatti, non riconosceva due dei tre requisiti di accesso alla Naspi: né le 30 giornate di effettivo lavoro nei 12 mesi precedenti il licenziamento, né la neutralizzazione dei periodi di Contratto di Solidarietà.
"Nel primo caso veniva negata la disoccupazione mentre, non cancellando i periodi di ammortizzatori sociali fatti dai lavoratori, anche qualora fosse stata riconosciuta, quest’ultima avrebbe avuto importi bassissimi producendo un vero danno economico di qualche migliaio di euro. - spiega la Cgil - In sostanza dopo anni di cassa integrazione ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà e fallimento della Mondial Group srl con il licenziamento successivo, nonostante i ricorsi ufficiali, le manifestazioni davanti la sede INPS di Casale Monferrato e gli innumerevoli tentativi di dialogo con l’Istituto, non rimase che la strada più ostica, quella giudiziale".

"Una beffa inaccettabile" per cui, nonostante le perplessità di molti addetti ai lavori, 18 lavoratori e lavoratrici decisero, insieme ai funzionari di categoria della Fiom-Cgil, la Cgil e i propri legali, di intraprendere un lungo percorso di giustizia conclusosi lo scorso novembre con la sentenza della Corte di Cassazione.
"Sono passati 7 anni ma finalmente la Corte Suprema di Cassazione Sezione Lavoro ha definitivamente sancito il riconoscimento di un diritto che restituisce, anche dal punto di vista della giurisprudenza sul lavoro, una sentenza storica." - conclude la Cgil.

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