Terremoto in Anmil: il 23 gennaio scioperano i dipendenti di tutt'Italia
Il presidente territoriale Anmil Alessandria esprime la sua piena solidarietà ai dipendenti che devono essere tutelati in questa difficile situazione
Il Comitato dei dipendenti della rete Anmil, tramite una nota stampa, ha denunciato una serie di " vicende inaspettate e preoccupanti per il futuro dell'Associazione" nata oltre 80 anni fa per difendere i lavoratori infortunati o colpiti da malattie professionali e che da circa vent’anni offre servizi mirati a cittadini e vittime del lavoro.
Sciopero dei dipendenti Anmil
Mancati e ritardati pagamenti degli stipendi, totale assenza di confronto con dipendenti e dirigenti associativi territoriali, controllo sull’attività del personale anche al di fuori dell’orario di lavoro, trasferimenti e licenziamenti senza alcuna reale motivazioni. Queste sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato i lavoratori dell’ANMIL ETS, del CAF ANMIL, del Patronato ANMIL e dell’IRFA a programmare una giornata di astensione dal lavoro per giovedì 23 gennaio con presidio davanti al Ministero del Lavoro a Roma..
"Per le circa 450 famiglie dei dipendenti di tutta la rete ANMIL si paventa un futuro fatto di riduzione dell’orario di lavoro, licenziamenti e, soprattutto, una grave mancanza di rispetto per quanti, in questi anni, si sono impegnati a difendere i diritti dei cittadini più fragili e in difficoltà e a diffondere la cultura della prevenzione degli infortuni, pur senza lamentarsi di quello che stava accadendo per la fiducia nella dirigenza e in strategie di risanamento che miravano alla conservazione dei posti di lavoro e democraticamente condivise con i dirigenti associativi territoriali." - spiega il comitato.
Da alcuni mesi, i dipendenti Amnil hanno sentito il bisogno di ricorrere a tutele sindacali, cosa mai accaduta in oltre 40 anni: "Purtroppo, da alcuni mesi tutto è precipitato: ci sono stati alcuni licenziamenti ingiusti e incomprensibili ai vertici, insieme alla “bonifica” di tutti i consulenti che da decenni si sono dedicati a lavorare per risolvere i problemi causati dal grave ritardo nei pagamenti al Patronato ANMIL da parte del Ministero del Lavoro. Sono stati inoltre completamente riorganizzati gli uffici ed effettuati trasferimenti punitivi, insieme ad azioni meramente ritorsive operate nei riguardi di alcuni dirigenti; si stanno altresì chiudendo sedi meritoriamente produttive, avendo come unico risultato l’instaurazione di un clima di terrore".
Oltre alla "totale assenza di confronto con i dipendenti e dirigenti associativi territoriali responsabili delle sedi sul contratto di solidarietà da poco siglato in totale segretezza", il comitato denunciato la "rimozione immotivata ed unilaterale dell'opportunità di stipulare, dal 1° gennaio, accordi individuali per lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile, nonostante le pesanti riduzioni orarie - modalità peraltro risultata ampiamente efficace in altri momenti anche dopo il Covid19 - dimostrando totale disinteresse da parte della Governance per le critiche ripercussioni economiche aggravate anche dagli spostamenti da casa, mancando totalmente di vicinanza ai dipendenti”, insieme alle "previsioni pessimistiche che imporrebbero, ad oggi, la cessione del Patronato ANMIL e la conseguente chiusura del CAF ANMIL" e al "degrado dell’ambiente di lavoro e criticità gestionale a seguito dell’elezione del Presidente Nazionale e della successiva nomina del Direttore generale, dopo le quali si è assistito infatti, per la prima volta nella storia dell’Associazione, al totale ed esclusivo controllo della gestione amministrativa da parte di figure esclusivamente politiche".
Il Comitato, pertanto, chiede al Ministro del Lavoro, Marina Calderone "di avviare un approfondito controllo sugli enti, che proprio dal Ministero vengono in parte finanziati", e l'intervento del Presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro Rosario De Luca, con cui è stato sottoscritto un protocollo di intesa con l’ANMIL, "affinché siano difesi i diritti di tutti dipendenti".
"Riteniamo doveroso informare i 250.000 iscritti all’Associazione che non è colpa né responsabilità del personale di tutta la rete se ci sono stati problemi di gestione delle loro pratiche negli ultimi tempi - aggiunge il comitato -, e ancor più per rispetto della nostra professionalità ci teniamo a informare le decine di migliaia di utenti del Patronato e del Caf che in futuro ci saranno gravi ritardi e problematiche, anche a causa della chiusura improvvisa di varie sedi, tra cui alcune particolarmente produttive".
La reazione dell'Anmil Alessandria
Manuela Borsi, presidente territoriale Anmil Alessandria, ha espresso la sua piena solidarietà ai dipendenti che devono essere tutelati in questa difficile situazione.
"Apprendiamo, tramite il comunicato pervenutoci da Roma, della situazione in cui si vengono a trovare i dipendenti dell'associazione in conseguenza della drammatica realtà economica dell'Associazione a livello nazionale. - commentano il presidente territoriale Anmil Alessandria ed il consiglio Anmil Alessandria - Riteniamo che tale situazione poteva essere affrontata in maniera più collegiale ,considerato che a luglio si è insediato il nuovo consiglio nazionale e tanti degli attuali dirigenti erano già in carica da anni e quindi conoscevano meglio di altri la situazione e quindi anche il personale e le sedi sul territorio, coinvolgendo tutto il corpo dirigenziale anche nelle sedi periferiche. Tale percorso avrebbe potuto, forse, attenuare l'impatto su una parte importante, i dipendenti, che sono pilastro fondamentale della nostra organizzazione".
"Comprendiamo l'importanza delle responsabilità delegate al consiglio nazionale e alla figure presidenziali ma, vista la gravità della situazione, riteniamo la necessità di affrontare in modo più pebliscitario le scelte che sono state deliberate e che vanno a minare la stabilità della stessa Anmil e dei suoi dipendenti. - concludono dall'Anmil di Alessandria - Tutto questo ad evitare nocumento per tutta l'associazione che rappresentiamo e per tutti i nostri iscritti."