Metalmeccanici ancora in sciopero a febbraio se non si riapre la trattativa
I sindacati hanno dichiarato un ulteriore sciopero a febbraio in assenza di una convocazione da parte di Federmeccanica e Assistal
Potrebbe ancora proseguire la mobilitazione dei metalmeccanici dopo la rottura con Federmeccanica e Assistal di metà novembre delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro.
Metalmeccanici ancora in sciopero
Lo scorso 15 gennaio, i sindacati hanno dichiarato sciopero in tutte le fabbriche metalmeccaniche del Paese, con una nutrita adesione anche ad Alessandria, dove è stato organizzato un presidio davanti alla sede di Confindustria. Dopo alcuni giorni dall'ultima mobilitazione, i sindacati hanno dichiarato un ulteriore sciopero a febbraio in assenza di una convocazione da parte di Federmeccanica e Assistal per riaprire le trattative per il rinnovo del contratto.
"Sono stati due mesi intensi di assemblee, scioperi articolati, presidi che hanno visto un’alta partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con interruzione di ogni forma di flessibilità. - spiegano Fim, Fiom e Uilm - Federmeccanica e Assistal fino ad oggi non hanno rispettato lavoratori e sindacati presentando un’inedita e inaccettabile ‘contropiattaforma’. In questo contesto economico, sociale e geopolitico chi blocca la trattativa si assume la responsabilità di aggravare la situazione dei lavoratori dell’industria. L’obiettivo della mobilitazione è sempre stato quello di una ripresa del confronto sulla piattaforma presentata dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici per assicurare una rapida conclusione della trattativa per il rinnovo CCNL".
Per queste ragioni, i sindacati Fim, Fiom e Uilm dichiarano che "in assenza della convocazione per ripresa del confronto entro la fine di gennaio, a partire dal primo febbraio al fine di dare continuità in modo incisivo alla mobilitazione sono proclamate ulteriori 8 ore di sciopero da effettuarsi entro la fine del medesimo mese. Le iniziative saranno decise e articolate a livello territoriale e aziendale".
Intanto, continua ad essere confermato il blocco di ogni forma di flessibilità e straordinari.