Ospedale Alessandria: festeggiamenti santo patrono in ricordo alluvione
ALESSANDRIA - "Cura intesa come principio estetico di ridare all’organismo l’efficacia perduta; cultura come capacità di capire e leggere la malattia, attraverso la semeiotica medica (la disciplina che studia i sintomi e i segni clinici), principio strettamente collegato alla semiotica come ha evidenziato Umberto Eco": con questa riflessione ha preso il via la lectio magistralis dello scrittore Roberto Cotroneo che ha aperto i lavori della prima giornata dedicata al santo patrono dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, Sant’Antonio abate, nel salone di rappresentanza dell’ospedale, con l’iniziativa dedicata alle Medical Humanities.
Prima dell’intervento dell’alessandrino Cotroneo, ha preso la parola Giacomo Centini, direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Alessandria: “Ha inizio la settimana di Sant’Antonio, una festa per l’intera comunità che attraverso i numerosi appuntamenti toccherà i vasti e vari temi legati alla storia, al patrimonio artistico, alle attività di assistenza e ricerca dell’Ospedale, nonché al suo rapporto sinergico con la Città di Alessandria, testimoniato dalla collaborazione delle tante istituzioni presenti oggi”.
Grande, infatti, la partecipazione dei cittadini nonché delle istituzioni che hanno voluto festeggiare insieme ai professionisti aziendali e agli studenti il santo patrono. Al centro: il ruolo fondamentale di chi opera a servizio della salute della comunità. In particolare, il vice sindaco Davide Buzzi Langhi ha ringraziato sia gli operatori che i volontari, sottolineando inoltre la collaborazione tra le istituzioni, che ha permesso di raggiungere l’obiettivo del Corso di Laurea di Medicina ad Alessandria e che ha consentito l’avvio del percorso Irccs, l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per patologie ambientali, definito dal sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi un progetto stimolante e di risposta alla tragedia dell’amianto, accanto alla consolidata collaborazione con l’Università. Concetto quest’ultimo ribadito dal prorettore dell’Università del Piemonte Orientale Roberto Barbato, che ha ricordato come la sinergia sempre più forte tra ospedale e università sia finalizzata alla produzione di un positivo impatto sul territorio in termini di cultura e di cura, intesa come risposta ai bisogni dei pazienti.