Tortona: due giorni di festa per Dott.ssa Pacquola e Mons. Quaglini

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TORTONA - La città di Tortona in festa, oggi e domani, per due importanti ricorrenze: questo pomeriggio, venerdì 31 gennaio alle 15.30, nel reparto dell’unità di Senologia dell’ospedale tortonese, la dottoressa Maria Grazia Pacquola – responsabile della Breast Unit provinciale Asl Al - saluterà quanti le sono stati vicino - staff, colleghi, amici, pazienti e familiari delle donne da lei in cura – in questi anni di servizio e di continuo impegno nella lotta al tumore al seno.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

Allieva del luminare Umberto Veronesi, Maria Grazia Pacquola va in pensione e ha scelto il suo luogo di lavoro per salutare tutti, questo pomeriggio: ha fatto diventare – insieme alla sua équipe multidisciplinare - la Senologia di Tortona uno dei maggiori centri di riferimento in Italia nella ricerca, diagnosi e cura del cancro alla mammella.

Domani, invece, 1° febbraio alle 15.30, sarà il centro Mater Dei a ospitare i festeggiamenti per i 100 anni compiuti da mons. Luigi Quaglini, l’ultimo testimone vivente in Diocesi ad aver conosciuto e operato con San Luigi Orione. Cresciuto tra gli insegnamenti del fondatore della “Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza”, non c’è una sua omelia o un suo articolo di giornale che non parli del privilegio di averlo conosciuto. Originario di Fumo, frazione del comune pavese di Corvino San Quirico, Luigi Quaglini aveva 11 anni quando conobbe l’uomo che gli cambiò la vita: "Fu don Luigi Orione – ricorda mons. Quaglini -, la notte di Natale del 1931, a benedirmi e ad impormi l’abito talare". Domani al centro Mater Dei saranno presenti, altre ai parenti (il fratello e sua moglie, con la figlia Cristina) e agli amici di sempre, il parroco di Fumo ed altri prelati. Il vescovo Vittorio Viola, impegnato a San Marino a ordinare dei frati, andrà nei prossimi giorni a far visita privata a mons. Quaglini, che riceverà invece gli auguri da parte del sindaco Federico Chiodi. "Luigi Orione, da studente – racconta il quasi centenario - voleva diventare frate, ma una polmonite lo portò a conoscere don Giovanni Bosco a Torino e a creare, poi le sue famose “case” in tutto il mondo". Luigi Quaglini, a causa di una peritonite fulminante, lasciò la casa madre di don Orione in via Emilia e, dopo la convalescenza dai propri parenti, fu iscritto al seminario di Tortona: "Divenni un sacerdote diocesano con l’animo orionino – spiega -. Nel mio cuore c’è questa impronta". Fino a non molto tempo fa mons. Quaglini celebrava la messa delle 9 in duomo a Tortona.

Papa Francesco con Mons. Quaglini
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