Maltrattava scolaro disabile: maestra di Molare interdetta
MOLARE - La prima segnalazione l’hanno fatta i genitori, i quali fin da subito avevano sospettato che c’era qualcosa che non andava nel loro bambino, già gravato da un autismo di terzo grado, con seri problemi a deambulare.
Mamma e papà lamentavano il fatto che secondo loro il proprio figlio non frequentava la classe, non consumava i pasti insieme agli altri bambini e che le condizioni igieniche lasciavano a desiderare.
Scenario di questa brutta storia iniziata nel febbraio dello scorso anno, la scuola primaria di Molare, paese dell’Ovadese, dove una maestra di sostegno di 27 anni, interdetta per sei mesi dalla professione, a seguito di serrate indagini, dovrà difendersi dall’accusa di maltrattamenti nei confronti di un bambino disabile che all’epoca dei fatti aveva 8 anni.
La segnalazione dei genitori era arrivata dapprima alla dirigenza scolastica, poi al Provveditorato e infine alla Polizia, che ha eseguito le indagini coordinate dalla Procura di Alessandria.
Per capire cosa realmente stesse accadendo a quel bambino, sono state collocate alcune telecamere e dei microfoni nella scuola, che hanno registrato fatti raccapriccianti, tanto che anche il capo della Mobile di Alessandria, Marco Poggi, ha avuto difficoltà a illustrare.
Il piccolo veniva infatti portato spesso nella sala ginnastica, dove gli veniva dato un tablet affinchè giocasse da solo, mentre l’insegnante di sostegno si isolava con il proprio cellulare, nonostante i vani tentativi del bambino di poter interagire con lei.
Ma non solo, i pasti in effetti li consumava da solo, senza i suoi compagni e cosa peggiore, gli inquirenti hanno potuto registrare in maniera limpida i maltrattamenti. In alcune occasioni lo scolaro è stato preso a spintoni, è stato trascinato per le caviglie e a faccia in giù per quasi sette metri lungo il corridoio, è stato preso a calci negli stinchi, mentre in una circostanza le telecamere hanno ripreso la piccola vittima che gattonava dopo essere caduta per terra e la maestra che dopo essersi guardata attorno per non essere osservata, gli dava un pestone sui piedi.
Interrogata dalle forze dell’ordine, la donna ha dichiarato che al bambino piaceva essere trascinato per terra, circostanza che gli inquirenti hanno ritenuto inverosimile.
Un’attività di indagine che è durata da fine aprile al giugno dello scorso anno, fino alla decisione della Procura, con il Pm Rinaldi, che ha chiesto la misura cautelare nei confronti dell’insegnante, che esercitava da poco la professione, la quale per sei mesi non potrà più avvicinarsi a una scuola.