Coronavirus: quando la psicosi supera la malattia
Cresce la psicosi sul Covid 19, che di fatto sta cambiando le abitudini degli italiani. Supermercati presi d’assalto, social scatenati e sciacalli che si approfittano delle debolezze della gente, sono solo alcune delle reazioni che si stanno registrando in questi giorni.
Comportamenti anche ingiustificati, che in molti casi superano anche la portata della malattia.
Il Nord si isola, le città si spogliano delle persone, dappertutto incombono divieti e chiusure, i social si popolano di infettivologi plurilaureati, di sentenziatori e di imbecilli che sparano fake news, di inquisitori che puntano il dito anche su noi giornalisti, colpevoli perché diamo le notizie, mentre gli sciacalli studiano finti test con tanto di tampone a domicilio.
Sono gli effetti del Covid 19 il nuovo mostro, figlio della mutazione del corona virus. Un made in China che mai nessuno avrebbe acquistato, neppure a prezzo super stracciato.
E come per ogni novità che non si conosce, la psicosi la fa da padrone, scatenando panico, frasi a vanvera e comportamenti a dir poco al limite del grottesco.
Risucchiati dai bancali mascherine e disinfettanti, presi d’assalto i supermercati come alla vigilia di un attacco nucleare, dove ci si gira, sembra che si sia sull’orlo di un’imminente catastrofe, il preludio di una nuova selezione naturale, un nuovo diluvio universale di biblica memoria.
Nessuno si sofferma a pensare che la normale influenza miete più vittime del coronavirus e che lo stesso fa la polmonite. No, perché queste due malattie fanno parte della nostra cultura, sono il latte caldo e miele dei mesi freddi, ma il Covid 19 che arriva dalla brulicante Cina, fa pensare a tanti birilli che uno a uno cadranno inesorabilmente a terra in mille pezzi, noi ovviamente compresi, lasciando dove passa, solo terra bruciata o ancor peggio, gli zombie di the walking dead.
Forse sarebbe opportuno tirare un respiro un po’ più lungo e calmarsi: le regioni e il ministro alla salute stanno facendo il possibile per tenere sotto controllo la situazione, che è nuova anche per loro. A noi vengono riservate regole basilari, che dovremmo adottare anche in tempi lontani da malattie infettive: in primis lavarci le mani spesso ed evitare luoghi affollati, anche perchè, per inciso, non si capisce il motivo per il quale le scuole sono state sbarrate e i centri commerciali no, perché i porti sono regolarmente aperti e perché solo i voli di linea sono interdetti, come se ipotetici passeggeri infetti non facessero scalo da altre parti.
La storia è piena zeppa di malattie: dalla peste, alla febbre tifoide, passando attraverso il colera, il vaiolo, la sars di più recente memoria .
Viviamo in un mondo globalizzato, che noi stessi abbiamo voluto e creato, le merci e le persone si spostano di continuo e con essi anche i virus viaggiano di paese in paese, ma attenzione, il nuovo coronavirus è ben lontano da essere una possibile pandemia: la percentuale dei casi confermati nel mondo rimane bassa, quindi per una volta, cerchiamo di essere ottimisti.