Tortona: pazienti del Day Hospital Oncologico trasferiti a Casale

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TORTONA - I carabinieri presidiano gli ingressi dell’ospedale di Tortona e il personale medico che vi si trova all’interno sa di essere - oggi più che mai – in prima linea per curare i pazienti colpiti da Coronavirus, essendo diventato il Santi Antonio e Margherita centro specializzato per accogliere da tutto il Piemonte i casi di persone risultate positive al test.

Il servizio andato in onda nel nostro TG

La trasformazione è in corso: si sta provvedendo alla riorganizzazione dei reparti e alla loro sanificazione e ieri Mario Raviolo, coordinatore dell’Unità di crisi regionale, è tornato a Tortona per verificare di persona l’andamento dei lavori: oltre al trasferimento dei pazienti ricoverati in ortopedia e chirurgia – che si trovano nella palazzina principale – sono stati momentaneamente inviati alle cure dell’ospedale Santo Spirito di Casale anche i pazienti del Day Hospital oncologico che – come aveva affermato lo stesso Raviolo quando è volato a Tortona lunedì scorso – doveva restare aperto al pubblico insieme al centro trasfusionale, alla dialisi al laboratorio per la preparazione dei farmaci, farmacia, magazzino e cucina: tutte aree accessibili da ingressi indipendenti. Da qui la preoccupazione diffusasi tra l’opinione pubblica e il personale che opera all’interno del reparto del Day Hospital oncologico, quando lo si è visto svuotare.

Ora è lo stesso sindaco di Tortona Federico Chiodi che ieri, giovedì 5 marzo, era stato convocato in Prefettura ad Alessandria per fare il punto della situazione e durante la quale era emersa la possibilità di poter sostituire chi sta presidiando l’ospedale con militari veri e propri, ad essersi subito mosso dopo essere stato informato della questione Day Hospital: sta infatti verificando di persona che l’iter sia questo – e cioè che si sta provvedendo ad una sanificazione anche di quest’area e che, nelle prossime ore, i pazienti dell’oncologico torneranno ad essere seguiti nel loro ospedale. Se non fosse così, si chiederà immediatamente conto di quanto affermato da Mario Raviolo solo pochi giorni fa.

Intanto sono arrivati dal nosocomio di Acqui Terme letti non utilizzati e messi a disposizione della struttura tortonese, in virtù del fatto che il Santi Antonio e Margherita deve essere pronto nel caso in cui aumentino i casi di persone che necessitino di ricovero e di terapia intensiva ed è quindi necessario avere quanti più posti letto disponibili.

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