Lieve calo dei contagi in Italia, non nel resto del mondo
Sono ore cruciali, in Italia, con numeri che – appesi ad un filo – parlano di un calo dei contagi da Coronavirus pur con una Lombardia in prima linea che manda ancora segnali contraddittori.
Indicazioni incoraggianti ma che – come ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza – non ci permettono di abbassare la guardia. Ma se i nuovi positivi e i morti decrescono, a ritmo più lento del giorno prima, nel resto del mondo “la pandemia sta accelerando".
Sono le parole del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Ci sono voluti 67 giorni per arrivare dal primo caso segnalato a quota 100.000. Ci sono voluti 11 giorni per i secondi 100.000 casi e solo 4 giorni per arrivare a 300.000. Ora sono stati segnalati all'Oms oltre 300.000 casi, da ogni paese del mondo".
E sempre Ghebreyesus ribadisce che per vincere è necessario attaccare il coronavirus con tattiche mirate e aggressive, testando ogni sospetto contagiato, isolando e curando ogni caso confermato, tracciato e mettendo in quarantena ogni contatto.
Un’affermazione, questa, che sembra appoggiare la scelta del governatore del Veneto Luca Zaia di predisporre tamponi a tappeto per la sua popolazione. Intanto l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ha autorizzato – su sollecitazione da parte dei governatori del nord – i test di sperimentazione sull'Avigan, il farmaco antinfluenzale giapponese che i social hanno già eletto come arma letale contro il Covid, anche se solo nella fase iniziale dell'infezione, ma del quale – ricorda e puntualizza la stessa Aifa "sono noti unicamente dati preliminari di un piccolo studio su pazienti con Covid-19 non gravi".