Coronavirus, settimana pesante in Piemonte

Coronavirus, settimana pesante in Piemonte
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Settimana pesante sul fronte coronavirus per il Piemonte. Di fatto, la regione che ha faticato di più a contenere l'impatto dei contagi, come attestato dai numeri. Negli scorsi 7 giorni si è registrato infatti un aumento dei casi del 30%, il dato peggiore in tutta Italia, e un andamento della curva che sta raggiungendo i livelli assoluti della Lombardia (quest'ultima però in vistoso rallentamento nelle proprie percentuali di contagio). Inoltre, seppur i numeri possono essere "inflazionati" dal maggior numero di tamponi e dalle criticità palesi delle RSA, c'è da sottolineare che il Piemonte fa registrare un tasso di positività al test doppio (12%) rispetto alla media nazionale (6%) e superiore a quello lombardo (10%).

In questo scenario, la Giunta regionale si sta muovendo per organizzare la cosiddetta fase 2, istituendo una task force tutta incentrata sul tema dell'emergenza sanitaria. Dell'organo, indipendente dall'attuale Unità di Crisi, dovrebbe andar a far parte il professor Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell'Amedeo di Savoia, che aveva contestato l'atteggiamento "timido" della Regione sul fronte tamponi e contenimento del contagio agli albori dell'emergenza. Insieme a lui dovrebbero partecipare anche l'ex ministro della Salute e attuale sindaco di Garessio Ferruccio Fazio, Alessandro Stecco, presidente della Commissione Sanità in Consiglio regionale, e il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino Guido Giustetto.

Nel frattempo, le prime indiscrezioni da Palazzo Chigi sulla ripresa post 3 maggio a livello nazionale fanno balenare per il Piemonte un allentamento ridotto delle misure restrittive rispetto ad altre regioni a basso impatto del coronavirus, da cui saranno esclusi i soggetti over 65, che potranno uscire di casa solo per la spesa anche dal 4 maggio in poi.

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