Il rapporto Uil sulla cassa integrazione per l'emergenza Covid-19
ALESSANDRIA - Il rapporto UIL sulla cassa integrazione casuale “Covid-19”che riporta i dati riferiti al secondo trimestre 2020 con analisi per regioni e settori di attività economica.
Lo studio fornisce un quadro sulle domande di cassa integrazione legate all'emergenza Covid-19 chieste dalle aziende nel periodo da aprile a giugno 2020.
"Nel II trimestre di quest’anno, in pieno lockdown e nel primo mese di graduale riapertura di tutte le attività produttive, il sistema degli ammortizzatori è riuscito a salvaguardare una media di 4,1 milioni di lavoratrici e lavoratori a zero ore, con un ammontare di ore autorizzate nel trimestre pari a 2,1 miliardi. - si legge nell'introduzione del rapporto - Il monitoraggio dei dati Inps, ci mostra nel mese di giugno un dimezzamento delle ore di cassa integrazione autorizzate (pari a circa 409 milioni) rispetto ad aprile (835 milioni di ore) e maggio (849 milioni di ore).
La possibilità di riapertura di tutte le attività nel mese di giugno, ha logicamente prodotto minori richieste di ore da parte delle aziende rispetto al bimestre precedente caratterizzato dal lockdown.
Cumulando i dati dei tre mesi, raggiungiamo 2,1 miliardi di ore autorizzate di cui la metà assorbito dalla cassa integrazione ordinaria (1,1 miliardi di ore), 631 milioni dai Fondi di Solidarietà presso l’Inps e 390 milioni di ore dalla cassa integrazione in deroga".