Ovada, accoglienza migranti: il Sindaco scrive a Cirio e Lamorgese
OVADA - Il sindaco Paolo Lantero ha inviato una lettera congiunta al Prefetto Iginio Olita, al Presidente del Piemonte Alberto Cirio, al Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese.
Scrivo questa lettera con rispetto istituzionale e responsabilità. Sono Paolo Lantero, Sindaco di Ovada, una Città del Piemonte che conta circa 11.000 abitanti. Una comunità ricca di valori che mi fregio di rappresentare.
La città di Ovada è stata interessata, in questo ultimo anno, da eventi gravosi e da prove difficili da sopportare; abbiamo subito una grave alluvione nell’autunno 2019 e, successivamente, nei primi mesi del 2020, l’emergenza Covid ci ha investito duramente. Molti miei Concittadini hanno trovato la morte, altri si sono ammalati e il nostro pronto soccorso è rimasto chiuso per più di 100 giorni.
Durante questi mesi la mia Comunità ha dato prova di responsabilità e capacità di reazione, grazie anche al fondamentale aiuto dello Stato, soprattutto durante l’emergenza alluvionale. In questi ultimi mesi, subito dopo il lockdown, tutto il Consiglio Comunale ha lavorato duramente dapprima per contenere l’emergenza sanitaria e, successivamente, per far sì di costruire un percorso unitario di rilancio della Città, anche in chiave turistica ed economica.
Oggi però siamo di nuovo chiamati ad un’altra prova: quella dell’accoglienza di persone che giungono da paesi dove la prevenzione sanitaria e il controllo della pandemia sono lacunosi o del tutto assenti. La Città ha sempre accolto con spirito positivo chi è stato inviato ad Ovada, la situazione attuale però ci invita ad una prudenza estrema.
In questo momento la responsabilità del Sindaco verso la salute dei propri Concittadini è ancora più gravosa, l’ultimo arrivo di migranti ha registrato un numero di positivi vicino al 40 per cento del totale. Una realtà preoccupante, certo per ora gestibile, viste le professionalità locali e lo sforzo organizzativo della macchina comunale, ma comunque foriera di tensioni sociali e sanitarie.
È proprio per questo motivo che siamo a chiederVi un forte impegno per un’immediata sospensione degli arrivi nella nostra città almeno fino a quando non saranno risolti i casi di positività accertati. Siamo pronti a fare la nostra parte a fianco dello Stato ma non possiamo far gravare ulteriori pesi alla nostra comunità.