"Disastro di Molare": 85 anni dopo la catastrofica esondazione
MOLARE - Il 13 agosto del 1935 la provincia di Alessandria veniva segnata da un evento catastrofico che causò la morte di più di cento persone e prese il nome di "Disastro di Molare".
Quell'estate, particolarmente secca, l'OEG (Officine Elettriche Genovesi) optò per un taglio della produzione elettrica e il blocco degli scarichi della diga. Ma alba di martedì 13 agosto una straordinaria ondata di precipitazioni si abbatté sulle valli Orba e Stura - caddero 40 cm di pioggia in una sola ora - e il livello dell'Ortiglieto salì vertiginosamente.
L'intervento degli addetti ai lavori per attivare l'unico scaricatore utilizzabile non venne eseguito in tempo e, dopo essere stato intasato completamente dalla melma, alle 13.15 il bacino non fu più in grado di contenere l'acqua.
La diga resse all'esondazione, così come sbarramento secondario della sella Zerbino, e non crollò ma il carico d'acqua si riversò verso l'Orba, già in piena, formando un fronte d'acqua fangosa largo due chilometri e alto venti metri, della portata di oltre 30 milioni di metri cubi.
L'ondata di fango al suo passaggio provocò molti danni nella valle e la morte di 111 persone. I corpi senza vita di alcune vittime del disastro furono trovati diversi anni dopo.