Covid: tra voglia di normalità e precauzioni

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Mentre i lavoratori del mondo della della musica e dello sport chiedono a gran voce di poter tornare alla normalità, gestendo – con tutti i crismi legati ai provvedimenti anti Covid – i grandi eventi di aggregazione che, timidamente e con numeri limitati, qualcuno sta riportando in scena, resta alto – da parte dei medici – l’invito alla prudenza.

E se è vero che, da settimane, l'età media dei nuovi positivi è in calo e che in questa fase ai giovani - e più in generale a tutti coloro che hanno ripreso un'intensa vita sociale - è richiesto di fare attenzione ai contatti, è altrettanto operativa la macchina della prevenzione. Le conseguenze della cosiddetta “mobilità sociale” sono sotto gli occhi di tutti, con un trend – definito dagli esperti – preoccupante ma va evitato ogni allarmismo, pur essendoci delle disparità lungo la penisola tra il numero di persone che hanno contratto il virus in modo asintomatico o in forma lieve e quelle costrette al ricovero in terapia intensiva per complicanze polmonari (un centinaio, secondo gli ultimi aggiornamenti).

I numeri forniti dal ministero della Salute sono quindi legati da un lato alla risalita dei contagi (si è toccata quota +1326 l’altro giorno su un totale di oltre 271.500) dall’altro ai quasi 103.000 tamponi effettuati per il coronavirus: un record assoluto di test in una sola giornata.

In Piemonte, dove – dall’inizio della pandemia – si è passati da 2 a 27 laboratori analisi tamponi, è stato ufficialmente inaugurato il super laboratorio di La Loggia (Torino), dove sarà possibile effettuare fino a duemila tamponi al giorno: il nuovo Centro regionale per la Biologia molecolare svolgerà attività analitiche, di approfondimento e di ricerca applicata nel campo della virologia ambientale con la finalità di sviluppare conoscenze sulle interazioni dei virus con l’ambiente e costituirà un nuovo ambito delle attività tecnico-scientifiche dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente.

Massima cautela, in un momento in cui la priorità è la riapertura delle scuole e si va verso una conferma delle misure di sicurezza contenute nel Dpcm che scadrà il 7 settembre. Resterà quindi obbligatorio, con ogni probabilità, l’uso della mascherina protettiva, il distanziamento di almeno un metro e il rispetto delle norme igieniche fondamentali, a cominciare dal lavaggio delle mani.

E mentre si sta lavorando in prospettiva anche di un vaccino che potrebbe essere disponibile entro la fine del 2020, l’Italia metterà a disposizione 11 milioni di mascherine al giorno per studenti e personale scolastico con un ulteriore invito da parte della comunità scientifica: bisogna vaccinare quante più persone possibili contro influenza e meningococco.

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