Bus e pullman per integrare il trasporto pubblico? Migliaia di mezzi sono fermi
La ripresa dell’anno scolastico ai tempi del Covid fa i conti con una serie di tasselli inevitabilmente legati alle norme che contemplano - oltre al buonsenso da utilizzare da parte di tutti in ingresso, in uscita e dentro alle scuole – anche altri passaggi fondamentali affinché sia garantita sicurezza nel rispetto del distanziamento sociale.
Uno di questi è la riorganizzazione della mobilità, che ha visto il ridimensionamento della capienza a bordo dei mezzi di trasporto pubblico locale, sia per quanto riguarda i pullman di linea che i bus da granturismo, con un crollo di utenze per quest’ultima fetta di un settore che – di fatto – abbraccia in egual modo un servizio a favore dell’utenza pubblica.
In Italia sono 6000 le aziende di bus granturismo che sono in affanno e che potrebbero non restare ferme con il loro parco mezzi nei garage semplicemente venendo utilizzate per il trasporto degli studenti, considerato che i pullman di linea scarseggiano, a maggior ragione ora che – pur avendo raggiunto un accordo per una capienza all’80% - le difficoltà restano.
In molti, poi – ad Alessandria come in altre città italiane – preferiscono portare i propri figli a scuola, con inevitabili ingorghi e occupazione selvaggia della carreggiata anche in terza fila. E allora, forse, un aiuto concreto per attenuare il crollo del fatturato che ha colpito il comparto del trasporto turistico su gomma potrebbe arrivare facendo squadra con i pullman di linea per supplire alle carenze legate alla mobilità scolastica.
La nostra intervista a Marta Regiardo, Vice Presidente Nazionale Fai Trasporto Persone.