Il novese Alessandro Trespioli ordinato diacono a Montecassino
NOVI LIGURE - Domenica scorsa, la comunità monastica di Montecassino ha consacrato diacono il novese Alessandro Trespioli, nel corso della messa delle 10.30 celebrata da Mons. Vittorio Francesco Viola, vescovo di Tortona, diocesi originaria di Alessandro.
“Non tendo a pensare a questa importante tappa come un traguardo, ma come a una nuova ripartenza - commenta Trespioli -. Sono entrato qui all’Abbazia nel settembre del 2012, diventando monaco nell’aprile del 2015. Prima di allora ero già stato qui per prendere contatti con la comunità locale e avviare un percorso di conoscenza reciproca”.
Trespioli, nato il 18 aprile 1983, ha iniziato il proprio percorso di fede nella sua città natale, nella parrocchia di Sant’Antonio, meglio nota ai novesi come la Chiesa dei Frati.
“L’ordinazione diaconale precede quella sacerdotale di almeno 6 o 12 mesi - prosegue -. Chiaramente bisogna anche tenere conto della situazione legata alla pandemia, perché sarebbe bello assistere a una ampia partecipazione. Non tutti i monaci diventano poi sacerdoti, ma io ho sentito anche questa vocazione che è stata accolta. Una volta compiuto questo ulteriore passo, avvierò il mio servizio qui in Basilica dal punto di vista religioso. Al contempo, inizieranno i miei lavori alla biblioteca del Monastero”.
Alla funzione, oltre a familiari e amici, ha preso parte anche Enzo Salera, sindaco del Comune di Cassino.
Alessandro ha frequentato il Liceo Classico di Novi Ligure per poi proseguire i suoi studi alla facoltà di Musicologia di Cremona. Ha poi conseguito il diploma in organo dopo aver frequentato il corso di “Organo e composizione organistica” al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova nel 2009, ed è stato anche insegnante di pianoforte all’istituto musicale Alfredo Casella di Novi.
“Non c’è stato un evento scatenante o un’esperienza particolare che mi ha portato a fare questa scelta - conclude -. Sono cresciuto in parrocchia e nel tempo si è formato un legame che ho approfondito e che mi ha portato a ritenere, con l’aiuto dei sacerdoti, che questa potesse essere la vita che Dio aveva pensato per me. Sicuramente Ci sarà occasione di tornare nella mia città per una prima messa come diacono o sacerdote alla Chiesa dei Frati o in quella della Collegiata dove ho servito come organista”.