Rinforzi contro il Covid: in allestimento le tende da campo, anche ad Alessandria

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ALESSANDRIA - Sono arrivati questa mattina, venerdì 30 ottobre, per allestire un ospedale da campo in una zona seminterrata dell’ospedale Santi Antonio e Biagio, accanto al Pronto Soccorso.

Sono i militari della Brigata Alpina Taurinense che – in linea con quanto stabilito dalla Regione Piemonte – sono a lavoro con le forze armate e gli uomini della Protezione Civile nell’ambito del progetto di supporto alla Sanità Nazionale voluto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini. La sfida è, considerata la curva dei contagi continuamente in salita, potenziare quanto prima i posti letto degli ospedali.

Il presidente Alberto Cirio ha assicurato che in meno di 48 ore, “grazie alla sinergia tra la Regione Piemonte, l’Esercito e la nostra Protezione Civile verranno forniti altri 170 posti letto negli ospedali, nonché la conferma da parte del commissario Arcuri dell’invio dei ventilatori che consentiranno di potenziare ulteriormente di 100 posti la terapia intensiva”.

La situazione è in evoluzione: ieri si è partiti con gli ospedali da campo nei nosocomi di Rivoli, San Giovanni Bosco e Savigliano, oggi tocca ad Orbassano, Cuneo ed Alessandria. Nei prossimi giorni saranno allestiti anche i moduli degli ospedali di Vercelli e Asti e non è detto che, considerata la progressione dell’epidemia, non vengano predisposti interventi analoghi anche presso altre strutture ospedaliere del territorio.

Se infatti in Lombardia, Campania, Umbria e Valle d’Aosta è già finito quel 30% dei letti che secondo gli esperti dell'Istituto Superiore della Sanità può essere riservato ai pazienti Covid, in Piemonte la riserva è quasi esaurita.

Il Dipartimento Emergenze-Malattie infettive (il Drmei) ha disposto la sospensione sospensione di tutte le attività ordinarie procrastinabili, di ricovero e ambulatoriali, al fine di garantire le emergenze-urgenze, la gestione delle patologie oncologiche e i trapianti.

Succede a Torino così come in altri ospedali piemontesi, dove continuano ad arrivare pazienti positivi e dove i reparti di degenza ordinaria si saturano e si riorganizzano, diventando reparti Covid e obbligando, inevitabilmente, altri degenti al trasferimento in altri spazi. L'ospedale di Alessandria, che potrebbe utilizzare l’ospedale da campo per gestire i casi meno gravi di Covid, ha fatto sapere che “sono comunque garantite le prestazioni ambulatoriali oncologiche e le prestazioni per patologie a rischio di compromissione della salute con peggioramento clinico” che avrebbero come conseguenza l'accesso al Pronto soccorso, così come sono garantiti anche i ricoveri d'urgenza, quelli oncologici e quelli di alta specialità.

Le persone che quindi necessitano di esami, controlli ordinari quale può essere una visita oculistica ma anche di interventi chirurgici di routine quali, sono per citarne alcuni, cataratte, colecisti, calcoli della cistifellea, protesi di anca e di ginocchio, dovranno aspettare, a meno che non ci siano complicanze in corso.

Altro tasto dolente, sul fronte delle vaccinazioni antinfluenzali, sono i tre numeri fissi istituiti dall’Asl Al e attivi da ieri su Alessandria, Tortona, Novi Ligure: contattando Alessandria il numero è sempre occupato, mentre a Tortona e a Novi risponde una segreteria che comunica che, a causa dell’intenso traffico telefonico, si prega di riprovare a chiamare. E l’utente, ancora una volta disorientato e arrabbiato, non ha neppure la possibilità di lasciare i propri dati per essere richiamato. Sarebbe il minimo.

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