Shopping natalizio tra polemiche e restrizioni

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C’è voglia di Natale, nel rispetto delle restrizioni vigenti e nonostante la preoccupazione per il futuro.

Futuro che, con l’arrivo del vaccino anti Covid, dovrebbe rasserenarsi con l’inizio dell’anno che verrà, ma che ora è ancora pregno di ansie e paure. Giusto quindi cercare quell’evasione spensierata che da tempo le persone si sono dimenticate in un momento di svago qual è lo shopping natalizio, che, però, è stato in parte guastato – in questa prima tornata di festività – da una serie di polemiche collegate agli assembramenti formatisi nei parchi commerciali naturali delle città.

Chiusi, come da Dpcm, i negozi dei centri commerciali nei giorni prefestivi e festivi (ad eccezione dell’alimentare), tutte le altre attività che insistono nei centri urbani hanno adornato vetrine ed illuminato vie per regalare ai visitatori e potenziali acquirenti quell’atmosfera natalizia che, ogni anno, ha sempre accompagnato il consumismo di questa fetta di mondo.

Luci, colori, musiche a tema hanno incantato per bellezza chi è uscito a fare due passi durante il ponte dell’Immacolata, ma – come è successo nelle grandi e medie città – la folla a spasso per le vie del centro ha riportato indietro la memoria al periodo estivo, quando si era abbassata notevolmente la guardia contro il virus e la pandemia sembrava un ricordo lontano.

A Torino, dopo le polemiche per la folla del primo weekend di negozi aperti al passaggio in zona arancione per il Piemonte, i grandi negozi del centro sono corsi ai ripari e, su indicazione del Comitato provinciale per l'Ordine pubblico e la Sicurezza, hanno debuttato i vigilantes anti assembramento.

Impossibile però gestire il flusso dei clienti in giro per la città, così come è ancora presto per dire se tutta questa gente ha effettivamente già fatto acquisti in questi giorni oppure – come ha sottolineato qualche commerciante – si è solo accalcata per le vie per guardare le vetrine. Una partenza da dimenticare, invece, per il cashback di Natale, il meccanismo dei rimborsi sugli acquisti, con picchi da 12 mila richieste al secondo. Sistema andato in tilt e che, nel giorno del debutto – l’8 dicembre – ha registrato un flop per il quale si è scusato lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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