Mal’Aria di città 2019: Alessandria tra le città più inquinate del Paese
E' stato pubblicato il rapporto annuale di Legambiente inerente l'inquinamento atmosferico in Italia, nel 2018. Secondo Mal'Aria di città 2019, Alessandria è una delle città più inquinate d'Italia ed ha già abbondantemente superato il limite previsto dalla legge (35 giorni con una media giornaliera di Pm10 maggiore a 50 microgrammi a metro cubo) essendo addirittura già a quota 53 giorni.
Alessandria è infatti al secondo posto in tutta Italia e l'unica "a fare peggio" è il capoluogo regionale Torino (55 giorni).
Di seguito, le parole del direttore generale e del coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente.
“In Italia – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – continua a pesare enormemente la mancanza di una efficace strategia antismog e il fatto che in questi anni l’emergenza inquinamento atmosferico è stata affrontata in maniera disomogenea ed estemporanea. A quasi nulla sono serviti i piani anti smog in nord Italia scattati il primo ottobre 2018 con il blocco, parziale, della circolazione per i mezzi più inquinanti. L’Inquinamento atmosferico ad oggi continua ad essere un’emergenza costante nel nostro Paese non più giustificabile con le avverse condizioni meteo-climatiche della pianura padana o legate alla sola stagionalità invernale. Eppure per uscire da questa emergenza gli strumenti ci sarebbero: ogni città dovrebbe adottare dei PUMS (Piani Urbani di Mobilità Sostenibile) ambiziosi. Il Ministero dell’Ambiente dovrebbe guidare le città, supportando e verificando le scelte fatte affinché siano coerenti con le scelte e i piani nazionali; inoltre il governo dovrebbe finanziare i progetti davvero utili per mettere in campo questa rivoluzione e allo stesso tempo dovrebbe destinare più risorse per incentivare davvero la mobilità sostenibile”.
“I PUMS – aggiunge Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente – offrono un’occasione unica alle città: potrebbero essere l’occasione per pianificare l’uscita dalla mobilità inquinante e fossile; un’occasione per promuovere soprattutto una mobilità, sia pubblica che privata, attiva (piedi e bici) e con mezzi a zero emissioni (dalla micromobilità all’autobus e l’elettrico). Una nuova mobilità quindi, che ci permetterebbe di ridurre drasticamente il numero totale di veicoli in circolazione e di liberare vaste aree di città, per esempio le aree di parcheggio, che potrebbero essere destinati ad altri usi, facendo divenire lo spazio urbano un “bene comune”, come sostenuto nel PUMS di Milano, da amministrare per tutte le funzioni della vita urbana”.
Tra le varie proposte per affrontare l'emergenza smog, Legambiente propone l'introduzione di "target di mobilità vincolanti in tutte le città italiane", la realizzazione di "zone centrali a pedaggio (come Area C a Milano) e più vaste zone a emissioni limitate (Low Emission Zone)", fino alla necessità che il Governo riprenda "il lavoro di consultazione delle parti sociali" e vari "una vera e propria Roadmap mobilità sostenibile al 2030 e 2050" .