Il Covid annulla gusto e olfatto: l'appello a respirare il Natale anche per i malati
L’augurio senza tempo e che ha più valore è quello di trascorrere le festività con le persone care, con quegli affetti che oggi più che mai vorremmo poter abbracciare.
Invece quest’anno difficile, all’insegna di una sola parola che ha stravolto e monopolizzato le esistenze di uomini e donne ad ogni latitudine, ci toglie proprio il gesto più spontaneo e quella naturale voglia di contatto con il prossimo insita in ognuno di noi.
Sarà un Natale diverso, certo, alle prese con preoccupazioni e incertezze sul futuro. Per molti sarà un Natale ancor più cupo, senza chi il Covid se l’è portato via negando l’opportunità di un ultimo saluto, di una carezza prima del distacco.
Certo è che ognuno è chiamato a lavorare su se stesso, consapevole che restrizioni e privazioni non evaporeranno probabilmente con l’arrivo del 2021, ma ciò che importa, ora, è recuperare la qualità del proprio tempo.
E allora come trascorrere un Natale in armonia nonostante tutto e nel conforto della fede cristiana, per chi è credente? Cominciamo con sensazioni positive, che riportano alla memoria ritmi e note empatiche, come quelle delle canzoni natalizie, un rito consolatorio che sistema l’umore, come nel caso di Feliz Navidad, che compie 50 anni e che il suo autore – Josè Feliciano – ha in realtà composto in un momento di struggimento. E poi ci sono i profumi delle feste, che accendono la nostra memoria, a partire dall’albero e dalle statuine di Natale che, tenuti in cantina per undici mesi, rilasciano una volta scartati quel tiepido odore di fili elettrici e polvere.
Odore, sì, come la carta che avvolge i regali, che emana un non so chè di chimico e profuma della colla dei nastri adesivi. E il Natale a tavola? Quello è un “fondamentale”, dove la festa inizia già con il fare la pasta in casa (in quel caso è lo stesso profumo di chi impasta a inebriare il suo artefice). Le note golose e olfattive passano poi attraverso primi, sughi, carni e pesci al forno passando per la crosta abbrustolita e croccante del pane affettato a mano e planare, sul finale, sui dolci del Natale.
I sensi si esaltano, l’immaginazione porta lontano e anche la mise en place della tavola, se ci si pensa bene, ha il suo profumo: considerato che questo è l’anno del Natale – come da decreto – per tutti “in casa” regaliamoci il piacere di annusare le fresche note emanate delle tovaglie in lino lavate e stirate per la festa.
Sarà un Natale diverso, sì, con la raccomandazione di indossare la mascherina quando non si mangia e beve e – giocoforza - gli odori e i profumi saranno purtroppo filtrati e ovattati. Il consiglio degli esperti? Spruzzate un leggero velo del profumo preferito nella parte esterna della mascherina e rilasciate nell’aria un vostro pensiero positivo per quanti, ancora sofferenti per il Covid e privati di gusto e olfatto, dovranno attendere altri momenti per assaporare il ritrovato gusto della vita.