Nuovo Dpcm: stretta sulla movida e "turismo bianco" nel baratro, Piemonte e Liguria arancioni

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Stato d’emergenza fino ad aprile e stop allo sci fino al 15 febbraio: è in arrivo il nuovo Dpcm – il primo di questo 2021 – che non solo cambia di nuovo colore alle regioni, che dovrebbero diventare per la maggior parte arancioni (compresi Piemonte e Liguria) ma getta anche nel baratro un comparto – quello del “turismo bianco” – che ha ormai perso le speranze di risollevare una stagione che, in un anno così sciagurato, avrebbe potuto dare un poco di ossigeno a chi vive di questo sbocco professionale.

Nel nuovo Dpcm è scritto che “a partire dal 15 febbraio 2021, gli impianti saranno aperti agli sciatori amatoriali”, ma dovranno comunque essere messe a punto “apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome” che dovranno essere “validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti”.

Insomma: un limbo. Di fatto il nuovo decreto in vigore da domani, 16 gennaio fino al prossimo 5 marzo, prevede misure che non cederanno il passo ad ammorbidimenti, anzi: resta il coprifuoco dalle 22 alle 5, non si potranno superare i confini regionali anche se ci si ritroverà in zona gialla e, ancora, in generale vietati gli spostamenti se non per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute.

Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione ma, ancora durante le ultime discussioni sulla bozza del Dpcm illustrate dall'esecutivo nella riunione con le Regioni, i Comuni e le province, il ministro della Salute Roberto Speranza ha ribadito come “la situazione non possa essere sottovalutata e si lavori insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova, forte ondata” del virus.

A pagare ancora, vedendosi negata la riapertura fino al 5 marzo, sono palestre, piscine, cinema e teatri. Uno spiraglio per i musei, ma devono essere in zona gialla e sottoposti a tutta una serie di misure anti Covid. Spaventano intanto i numeri della cassa integrazione Covid che ha interessato 7 milioni di lavoratori e, mentre per il blocco dei licenziamenti si va verso la proroga al 30 giugno, Confindustria stima che almeno un milione di italiani rischia di restare senza reddito.

E mentre è levata di scudi da parte del mondo della ristorazione per il fatto che nelle fasce arancioni non si potrà andare al bar e nei ristoranti anche di giorno, oltre che la sera, per chi si ritroverà nelle poche regioni rimaste gialle vigerà il divieto di asporto per i bar dalle 18, mentre dovrebbe essere consentita la consegna a domicilio. “Una misura – spiega il governo - decisa per evitare assembramenti di fronte ai locali”.

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