L'Italia è quasi tutta gialla ma la parola d'ordine è prudenza

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Mai come oggi il colore giallo può essere avvicinato alla parola “libertà”. Vigilata, però, considerato che 8 italiani su 10 avranno sì la possibilità di godere di un allentamento delle restrizioni anti Covid, ma ciò non significa che tutto sarà permesso perché l’emergenza sanitaria non è affatto finita.

Da un lato la curva dei contagi sale, dall’altro fortunatamente negli ultimi due giorni è sceso il saldo delle persone ricoverate in terapia intensiva, dall’altro ancora la voglia di quotidianità e di socialità ha portato i cittadini – giovani e meno giovani -, ancor prima di oggi, ad affollare (vedi lo scorso fine settimana) le vie del centro. Fenomeno fisiologico e tangibile soprattutto nelle grandi città, mentre è stato obiettivamente meno probabile l’assembramento in contesti più piccoli, come nei paesi, dove il concetto e il modo di “fare movida” è differente rispetto ad una grande città.

L’appello dei medici e di chi sta cercando di gestire il flusso della pandemia non cambia: l’imperativo è “evitare assembramenti”, perché – come ha sottolineato il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri c'è il pericolo “assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili”.

Serve, in sostanza, massima prudenza. Le nuove disposizioni in vigore da oggi, che vedono permanere il divieto di circolazione dalle 22 alle 5, ma che permettono di spostarsi all’interno della propria regione nella fascia oraria consentita, permettono ai negozi di restare aperti fino alle 20, mentre i centri commerciali resteranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi.

Riaprono bar e ristoranti fino alle 18, con possibilità quindi di entrare all’interno dei locali e pranzarvi. La didattica scolastica torna possibile in presenza, così come saranno aperti i centri sportivi, ma le palestre resteranno chiuse. Uno spiraglio sulla cultura arriva dai musei, che potranno essere visitati nei giorni feriali, anche se – va da sé – resta un’opportunità per pochi.

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