Famiglie più povere per la pandemia: un terzo ha subito un calo del reddito nel 2020
Pesa, sulle spalle e dentro al portafogli delle famiglie italiane, un 2020 che, nel suo rush finale, non ha fatto sconti. Anzi.
Secondo gli ultimi dati Istat, nel quarto trimestre dell’anno appena passato, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici italiane è diminuito dell’1,8% rispetto al trimestre precedente e i relativi consumi finali del 2,5%.
Di conseguenza, la cosiddetta “propensione al risparmio” è stata pari al 15,2%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto ai 3 mesi precedenti. Di fronte, poi, ad un aumento della pressione fiscale che, nell’ultimo scorcio di 2020, è stata pari al 52% (in crescita di 1,3 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), il potere d’acquisto delle famiglie è in proporzione diminuito del 2,1%.
Numeri allarmanti che, in attesa dei primi dati sul 2021, non lasciano presagire scenari migliori. Soprattutto questi primi mesi hanno mostrato più o meno lo stesso scenario del 2020, con una situazione critica soprattutto per le piccole e medie imprese che non sempre riescono a sopportare le chiusure imposte dall’emergenza sanitaria.
Anche perché i provvedimenti di sostegno del governo al momento non sembrano poter garantire quel cambio di passo che da mesi si attende. A un anno dallo scoppio della pandemia, infatti, Confesercenti ha stimato una perdita di 1650 euro sui redditi medi delle famiglie.
Per poter tornare ai livelli precrisi, secondo le stime, occorrerà attendere gli esiti della campagna vaccinale attualmente in corso.