Casale Monferrato: il lavoro dei Carabinieri sulle truffe via Internet

Casale Monferrato: il lavoro dei Carabinieri sulle truffe via Internet
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COMPAGNIA CARABINIERI DI CASALE MONFERRATO: tante risorse investigative a fine di ridurre il numero delle numerose truffe tramite Internet

Nel corso dell’ultimo periodo, la Compagnia Carabinieri di Casale M.to (AL) ha impiegato molte risorse investigative nel campo della prevenzione e repressione delle truffe tramite internet, sempre più elaborate.

Diverso il modus operandi dei malfattori: nella maggior parte dei casi si tratta di compravendite finite male, oppure dell’acquisto di merce che si rivela diversa dalle aspettative o di un furto dei dati bancari con conseguente prosciugamento del conto in banca.

I modi per truffare online sono infiniti, possiamo proteggerci con dei semplici accorgimenti: non dare mai password e/o dati sensibili a terzi; non mettere password ovvie, come il compleanno o nome e cognome; non cliccare link sconosciuti; non scaricare file di cui non si conosce il contenuto; pagare, se si ha la possibilità, sempre con la paypal; verificare l’attendibilità del sito web su cui stiamo facendo acquisti; non aprire mail di phishing dal contenuto insolito; cambiare spesso password per tutelare i dati personali; controllare sempre i propri movimenti bancari.

In campo repressivo, I Carabinieri di Ticineto Po (AL), a conclusione degli accertamenti in seguito alla querela presentata da un 52enne, operaio, denunciavano in stato di libertà per truffa una 40enne campana, con precedenti di polizia. La 40enne, dopo essere stata contattata dal querelante, sul sito “Marketplace di Facebook” per l'acquisto di due ciclomotori, riusciva a farsi accreditare 800 euro sulla sua carta postpay, rendendosi poi irreperibile e senza mai consegnare la merce.

Il 19 luglio, una 53enne residente a Pontestura (AL), rinveniva nei pressi della propria abitazione e consegnava al locale Comando Stazione  i resti di quella che si rivelava essere una radiosonda utilizzata dell'Aeronautica Militare Italiana. 

Dai successivi accertamenti e dalle indicazioni riportate sull’oggetto, si appurava che era stata costruita con materiali non nocivi, per scopi scientifici. 

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