Cerutti e Cabilog-Cabiati: i lavoratori chiedono di essere "trattati con dignità"

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PROVINCIA ALESSANDRIA - Potrebbe avere sviluppi positivi la vertenza messa in atto dai dipendenti della ditta di autotrasporti Cabilog-Cabiati di Occimiano – in presidio permanente - per chiedere alla proprietà che venga applicato il contratto nazionale di lavoro, così come la maggiorazione per la trasferta in Italia, il pagamento dello straordinario e del notturno, l’adeguamento degli scatti di anzianità.

“La svolta – come riferisce Claudio Sanita, portavoce di Adl Cobas potrebbe arrivare nelle prossime ore. Ieri sera si è aperta la trattativa con i titolari dell’azienda, con il loro avvocato e il consulente del lavoro. Abbiamo discusso dell’intero pacchetto per 6 ore, dalle 18 alle 23 e da stamane è ripreso il tavolo di concertazione, nella speranza di arrivare ad un accordo”.

Da lunedì scorso 30 dei 40 camionisti impiegati nella ditta casalese si sono mobilitati affinché alcun mezzo potesse uscire dalla fabbrica. Si sono registrati momenti di tensione sulla provinciale Casale – Alessandria: carabinieri e un funzionario dell’immigrazione vigilano sul presidio, che si era anche spostato sotto la Prefettura del capoluogo di provincia. Nel frattempo una rappresentanza di scioperanti è stata ricevuta dal prefetto Francesco Zito, la cui mediazione ha purtroppo sortito una fumata nera.

Altra vertenza e altri sviluppi nella casalese Cerutti, il cui presidio prosegue da mesi e che ora, con il passaggio alla nuova proprietaria – la Bobst Italia, multinazionale specializzata in ambito meccanico – vede i lavoratori giocarsi il proprio futuro accettando di firmare la lettera di manleva, la quale porterà – da parte della curatela – ad avanzare la richiesta di cassa integrazione, che non si sa ancora se sarà di 13 settimane per Covid o straordinaria di 6 mesi. L’adesione alla manleva – come riferiscono i sindacati, che intanto lavorano per migliorare l’incentivo all’esodo – deve però essere totale, altrimenti tutto l’iter delle assunzioni si bloccherebbe. Qualcuno – chi non rientrò nella newco Cerutti srl, a cui furono promessi 15 mila euro – l’aveva già sottoscritta. Ora c’è quella nuova, rivolta ai 183 lavoratori rimasti, dopo la dipartita di altri colleghi. La cooperativa, cui la Bobst affiderebbe gli appalti, offrirà – secondo le parti al tavolo di discussione – lavoro ed opportunità di riqualificazione. Ora i lavoratori che accettano di firmare la manleva non pretendono che sia di 15.000 euro a testa, ma la richiesta è che venga data una cifra dignitosa.

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