Reinserimento lavorativo e autonomia abitativa: parte il progetto "Ti accompagno" di me.dea

Reinserimento lavorativo e autonomia abitativa: parte il progetto "Ti accompagno" di me.dea
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Si chiama “TI ACCOMPAGNO” il progetto con cui l’Aps me.dea si è aggiudicata un finanziamento dalla Regione Piemonte per lavorare su due fronti: il (re) inserimento lavorativo e l’autonomia abitativa di donne vittime di violenza.
Per le donne che fuggono da situazioni di violenza o ne escono dopo un percorso di consapevolezza, il lavoro e la casa rappresentano simbolicamente e materialmente il punto da cui ripartire.

La prima parte del progetto prevede azioni di orientamento e formazione delle donne, con successivo tirocinio presso aziende del territorio e verifica finale per eventuali inserimenti lavorativi. Il progetto è promosso in collaborazione con Co.AL.A. agenzia per il lavoro e Io Volo Formazione Impresa Sociale srl.

La parte del progetto riguardante l’autonomia abitativa prevede, invece, la creazione di una rete locale di agenzie e proprietari privati disposti a mettere a disposizione i loro immobili, possibilmente a prezzi calmierati.
Parallelamente vengono messe in campo azioni di orientamento e supporto in favore delle donne per il disbrigo delle pratiche burocratiche inerenti la stipula dei contratti ed è offerto loro un bonus casa per sostenere le spese iniziali (es: anticipo caparra, acquisto arredi e attrezzature, ecc)

Anche la società civile può fare la sua parte, aderendo concretamente.

Se sei un’azienda o un professionista e vuoi conoscere le opportunità di inserimento lavorativo promosse dall’Aps me.dea scrivi a lavoro@medeacontroviolenza.it.

Se sei un’agenzia immobiliare o un proprietario privato e vuoi sapere come mettere a disposizione il tuo immobile scrivi a comunicazione@medeacontroviolenza.it.

Siamo molto felici di aver messo in campo queste due azioni – dichiara Sarah Sclauzero, Presidente me.deaperché l’affrancamento della violenza per le donne passa da azioni concrete, in grado di generare occasioni di rinascita. È in questo circolo virtuoso che ciascuno può contribuire nel suo piccolo perché occuparsi di violenza di genere significa contribuire a migliorare la qualità di vita non solo delle donne, ma dell’intera società”.

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