Il saluto della Diocesi di Tortona a Mons. Vittorio Viola

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Era il 14 dicembre 2014 quando padre Vittorio Francesco Viola diventava vescovo di Tortona.

Ed era il profumo della Resurrezione – quello di nardo, spruzzato su un bigliettino - che lo stesso mons. Viola donava ai fedeli la notte di Pasqua, la prima insieme a quella comunità diocesana che ieri – dopo 7 anni di intenso episcopato – ha salutato. Al termine della solenne celebrazione eucaristica in cattedrale a Tortona, è stato questo frate minore francescano devoto alla Madonna, nominato arcivescovo e chiamato da Papa Bergoglio al suo fianco, con l’incarico di segretario della Congregazione per il culto e la disciplina dei Sacramenti a voler ringraziare tutti i presenti, offrendo una coroncina del rosario ad ognuno di quei volti che quando è arrivato non conosceva e che ora porterà sempre con sé. Mons. Viola si prodiga per una Chiesa missionaria, aperta, capace di “cambiare tutte le cose”.

"Un desiderio di annuncio che dovrebbe pervadere ogni nostra iniziativa – ha affermato, durante la sua omelia di congedo davanti alle autorità e ai fedeli presenti, ma anche a quanti hanno seguito la solenne celebrazione attraverso la radio e la diretta social diocesana -. Vorrei che questo sogno rimanesse vivo, acceso in ognuno di noi, perché la nostra Chiesa ha delle belle risorse, ma non bisogna fermarsi, bisogna avere il coraggio di prendere una decisione per cambiare, sapendo che la forza viene dal Signore".

A lui il più sentito grazie, a nome dell’intera comunità, da parte del vicario generale Mons. Mario Bonati, che ha ricordato quanto padre Viola abbia ben espresso – attraverso il suo operato – il “succo” dell’essere cristiani. Dispiaciuto per non essere riuscito a portare a termine la visita pastorale, a causa della pandemia, Mons. Vittorio Viola ha ringraziato tutti, ricordando l’importanza delle lettere pastorali, accompagnate da azioni concrete sul territorio.

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