36mila i beni confiscati in Italia alle mafie. Cascina Saetta esempio virtuoso

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Sono 36mila in tutta Italia i beni confiscati alla mafia. Tra questi, anche Cascina Saetta a Bosco Marengo, in provincia di Alessandria, strappata nel 2005 a Concetta Caci, moglie di Rosario Caci, personaggio legato alla cosca Fiandaca-Emmanuello e a quella dei Madonia, condannato per essere il boss dello spaccio e della prostituzione nei vicoli storici di Genova.

La cascina, il primo bene confiscato in provincia di Alessandria, grazie all’attività di Libera, della prefettura e del comune è stata trasformata da attività illegale a opportunità. Nella sua area, infatti è stato installato un impianto di acquaponica, un sistema a ricircolo, dove l’acqua, grazie all’impiego di una o più pompe, viene prelevata da una vasca. Si tratta di un sistema che può essere utilizzato per l’allevamento di pesci o nelle coltivazioni e che potrebbe anche essere destinata ai paesi del terzo mondo, dove non è facile coltivare la terra.

Il progetto, insieme all’attività svolta dallo sportello informativo e di orientamento attivato presso la Prefettura di Alessandria nel mese di luglio, in collaborazione con l’Upo è stato illustrato martedì 26 Ottobre all’interno del complesso di Santa Croce a Bosco Marengo, alla presenza del prefetto, Francesco Zito e del sindaco del comune, Gianfranco Gazzaniga.

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