Corrono le varianti Covid. Ema dà l'ok al vaccino Novavax

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Alla fine anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dovuto ammettere che Omicron è altamente contagiosa.

Dagli Stati Uniti, con una New York che rischia di toccare il picco di contagi proprio durante le festività natalizie, all’Europa, dove la variante corre, con un’Italia che – ad oggi – la vede presente nello 0,6% dei tamponi analizzati ed un Regno Unito che, per esempio, fa i conti con Omicron in una percentuale pari al 2,9%, mentre in Olanda si sale al 5,1%.

Numeri che preoccupano il personale sanitario e la popolazione che, se vaccinata, affronta il virus in modo meno impegnativo. Certo è che, nel fitto interloquire governativo su come contrastare la diffusione del Covid, fa senza dubbio discutere l’ipotesi di chiedere un tampone per partecipare ad eventi o entrare allo stadio.

Gli stessi infettivologi sono perplessi su questa opportunità, perché si tratterebbe di un provvedimento che minerebbe, in qualche modo, la credibilità della vaccinazione quando è essa stessa che oggi – a differenza di un anno fa – permette a chi è vaccinato di non finire in ospedale, mentre – come ha ricordato Matteo Bassetti, primario dell’ospedale San Martino di Genova – “per vedere come va l'epidemia bisogna guardare le terapie intensive, dove su 30 ricoverati 25 non sono vaccinati. I restanti 5 sono immunodepressi che non hanno reagito al vaccino o ricoverati per altre ragioni con tampone positivo”.

Intanto L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha dato il via libera all'immissione in commercio condizionata nell'Ue del vaccino anti-Covid Nuvaxovid, prodotto da Novavax. Lo ha deciso il Comitato tecnico per i medicinali a uso umano dell'Ema dopo una riunione straordinaria. E' il quinto vaccino contro il virus del Covid autorizzato in Europa. L’Unione europea ne ha ordinate 27 milioni di dosi per il primo trimestre del 2022. "Possa questa autorizzazione offrire un forte incoraggiamento a tutti coloro che non sono ancora stati vaccinati – ha affermato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen -: ora è il momento di farlo".

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