Gioventù Nazionale Alessandria, giornata in ricordo delle vittime delle foibe
Oggi ad Alessandria, il responsabile di Gioventù Nazionale Alessandria, Leonardo Saggiorato, insieme al segretario cittadino di FdI, Sandro Traverso e il presidente del “Comitato 10 Febbraio”, Claudio Bonante, hanno preso parte alla commemorazione organizzata dal Comune di Alessandria per ricordare i tanti esuli fin troppo dimenticati!
Dice Saggiorato: “È doveroso ricordare in questa giornata la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Simbolo di questa atrocità è la figura di Norma Cossetto, troppo dimenticata negli anni.
Auspico che tutti i presidi/docenti delle scuole alessandrine parlino di questa giornata perché il ricordo deve partire soprattutto nelle aule scolastiche e mi auguro nei prossimi anni di vedere alla commemorazione, (come già accade in altre), anche studenti alessandrini di ogni ordine e grado, poiché in questi giorni in Italia fin troppi docenti, presidi, rettori di università stanno negando questa orribile tragedia. La verità non deve essere infoibata!”
Oggi e sempre si DEVE ricordare!
Il giorno del ricordo: Istituito con la legge n92/2004 vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".
Con il crollo del regime fascista nel 1943, gli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe dai partigiani comunisti di Tito.
Tra i 20 mila italiani trucidati e poi infoibati, vi era anche Norma Cossetto, istriana e studentessa dell'Università di Padova. Norma, nonostante le sevizie e le torture subite, non rinnegò mai la sua fedeltà all'Italia. Nel 2005, il Presidente della Repubblica le conferì la Medaglia d'oro al Merito Civile. A causa delle persecuzioni da parte degli iugoslavi, gli italiani furono obbligati a lasciare quelle terre. Abbandonarono le proprie case, i propri beni, per cercare riparo in Italia. Pola, Zara e Fiume, ormai, erano città fantasma che attendevano i nuovi conquistatori. Furono in 350 mila a scappare.