Covid: risalgono i contagi, flop Novavax

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È ancora prematuro parlare di quinta ondata, ma in alcune zone d’Italia si registra una risalita dei casi Covid. A riportarlo è la Fondazione Gimbe, che imputa come possibile causa un aumento della circolazione della variante Omicron 2 che – dicono gli esperti – sarebbe più contagiosa dell’originale, ma non causerebbe una malattia più grave.

Succede questo mentre si va verso la fine dello “Stato di emergenza” della pandemia – in scadenza al 31 marzo – che, progressivamente porterà alla caduta delle restrizioni con cui si è dovuto convivere fino ad oggi. Un percorso centellinato e predisposto dal governo in virtù del fatto che grazie ai vaccini la popolazione si sta lentamente riappropriando della propria libertà. Anche la decrescita dei decessi – spiegano ancora i virologi – si sta fermando e sta accadendo lo stesso per i ricoveri nelle terapie intensive.

C’è anche chi, però, mette in guardia da possibili recrudescenze del virus che potrebbero manifestarsi tra giugno e luglio: è Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, secondo cui serve una maggiore gradualità nella riduzione delle misure restrittive. Ricciardi punta il dito su quella tendenza al “liberi tutti" e alla vaccinazione dei bambini che – ha affermato - "non è andata bene", con una copertura ferma "sotto il 40%".

E poi c’è Novavax (nome commerciale Nuvaxovid), che sarebbe dovuto piacere a chi non crede nel vaccino ma che – ad un mese dal suo sbarco in Italia – ha registrato un gran flop: un milione e 23 mila le dosi arrivate, di cui poco più di 16.000 quelle somministrate ad oggi (per una percentuale pari all’1,6%). In questo momento, in Italia, sono 4 milioni e 39mila gli over 18, che hanno fatto spallucce a quest’ultimo vaccino autorizzato dall'Ema e rivolto esclusivamente a chi non si era ancora immunizzato.

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